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Coronavirus, Lippi: ‘In Cina giustiziano chi scappa, in Italia si va a sciare’

Ai microfoni della trasmissione 90′ Minuto l’ex tecnico della Nazionale Italiana campione del Mondo nel 2006, Marcello Lippi, ha spiegato come la Cina, dove ha lavorato per diversi anni prima come selezionatore della Nazionale e poi come allenatore del Ghuangzou Evergrande, sta affrontando l’emergenza Coronavirus:”Mi hanno detto che stanno migliorando le cose. In Cina ci sono stati numeri eccezionali, ma l’hanno affrontata con tanta severità e decisione. Per esempio ho sentito dire che qui in Italia una persona contagiata è scappata dalla zona rossa per andare a sciare e poi si è fatta male e l’hanno curata. Laggiù invece chi è scappato dalle zone rosse l’hanno giustiziato”.

Sono molto più severi nel far rispettare le leggi – ha proseguito il tecnico viareggino- Hanno dei medici e degli scienziati importanti e stanno trovando pian piano il modo di uscirne. Mi hanno detto che stanno migliorando le cose, che stanno aumentando tantissimo i guariti, e credo che riprenderanno il campionato a metà aprile”.

‘Il campionato di Serie A va fermato

Alla domanda sulla possibilità di sospendere il campionato di Serie A, Lippi non ha dubbi:”È il momento di prendere delle decisioni. Da sportivo mi sento di dire al ministro che per i calciatori è quasi impossibile che non si abbraccino dopo un gol. Bisogna prendere delle decisioni, io penso che il campionato vada fermato ed è anche giusto farlo – ha concluso- Fermare il calcio , però, significa non soltanto fermare il campionato, ma anche non gare allenare le squadre. Poi dovrebbe fermarsi anche tutto il resto”.

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