La Dakar 2022 non è iniziata come Audi avrebbe voluto. Classifica alla mano, tutte le tre vetture sono fuori dalla top ten, nonostante le Q-RS e-tron abbiano mostrato una buona velocità. Particolarmente amara è la situazione di Carlos Sainz, che nel corso della prima tappa ha perso più di due ore per una nota non chiara. Il team manager Sven Qvandt è sul piede di guerra, e la cosa potrebbe finire davanti ai giudici di gara.
Dakar 2022: Audi pensa al reclamo per cosa?
Nel corso della Tappa 1, Sainz ha perso più di due ore alla ricerca di un waypoint, ossia di un passaggio obbligatorio nel percorso. I WP sono segnati sulle mappe e sui roadbook, ma poi sta al pilota ed al navigatore trovarli ed attraversarli. Sainz ed il suo “naviga” Lucas Cruz hanno fatto moltissima fatica a trovarlo, perdendo una marea di tempo. Sono in buona compagnia, visto che molti altri equipaggi sono incappati nelle stesse difficoltà. All’arrivo, lo spagnolo due volte iridato WRC si è lamentato delle indicazioni della mappa: “C’era un punto in cui metteva il punto medio a 10 gradi, e su quella strada invece di andare alla rotta 10, a volte andava alla rotta 300“, ha detto Sainz a Marca, riportate da Rallyissimo. “Abbiamo pensato che fosse sbagliato il road book. Abbiamo fatto avanti e indietro diverse volte e c’erano innumerevoli auto , moto e quad che stavano facendo la stessa cosa“. Sven Qvandt è sulla stessa lunghezza d’onda del “Matador”, e si è detto convinto che la nota fosse sbagliata. Per questa ragione, la formazione gestita da X Raid sta valutando seriamente di sporgere reclamo, anche se Qvandt sottolinea come il regolamento non permette di contestare il roadbook. Ma è sicuro, come ha detto a Motorsport.com, che “la nota in questione non era corretta. Poi dobbiamo dire che ci sono state solo due macchine e pochissime moto che hanno trovato la buona direzione senza esitazione. Forse sono solo più intelligenti e allora meritano il risultato! Una cosa è certa, il road book deve essere corretto perché un errore di navigazione in una prova del campionato del mondo può determinare la conquista o la perdita del titolo“. La Dakar appartiene da quest’anno al campionato mondiale rally Cross Country.
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La risposta di ASO
Alle proteste di Audi si sono affiancate delle maldicenze, secondo le quali ASO starebbe favorendo Nasser Al Attiyah, uno dei pochi a non aver sbagliato nella tappa. A queste velate accuse ha risposto David Castera: “Trovo un po’ scioccante formulare accuse così nette senza prove. Non vi è alcuna irregolarità“, ha detto l’ex navigatore a Formulapassion. “Mathieu (Baumel, copilota di al-Attiyah) non può avere la mappa. Non può studiare il percorso a monte. Secondo Sven Quandt, qualcuno potrebbe avergli dato la traccia GPS. Ma per seguire una traccia è necessario un telefono e un GPS che ora è vietato in auto“. Audi aveva tempo fino alle 17.30 di ieri per fare reclamo, ma finora non c’è stata alcuna notizia. Tanto tuonò che alla fine…non piovve.