Il motorsport a stelle e strisce piange uno dei protagonisti della sua storia. Danny Ongais è morto lo scorso fine settimana, a causa di un attacco cardiaco. Il driver originario delle Hawaii aveva 79 anni, con alle spalle una lunghissima carriera con l’acceleratore aperto. Non a caso, nell’ambiente era conosciuto come Danny “On The Gas”, o più semplicemente come “L’Hawaiano volante”. Nella sua militanza nelle corse, Ongais ha gareggiato nel drag racing, in IndyCar, IMSA e persino in Formula 1. Ecco la sua storia.
Chi era Danny Ongais?
Classe 1942, originario di Kahului nella contea di Maui, Ongais ha sempre avuto un’insana passione per la velocità. E decise di coltivarla correndo in moto per poi passare alla velocità più pura esistente all’epoca: i dragster. Nel 1966 giunse secondo nel campionato NHRA classe Top Fuel, prendendosi la soddisfazione di battere la leggenda Don “The Snake” Prudhomme nelle semifinali di Indianapolis. Dopo aver prestato servizio nella US Army, Ongais stabilì un rapporto con Ted Field, produttore musicale con la sua Interscope Records e pilota per hobby. Insieme vinsero la 24 ore di Daytona nel 1979, e dominarono il circuito SCCA nelle annate precedenti.
La carriera in monoposto
Nel 1977 Field schierò il suo team Interscope Racing in IndyCar, con Ongais che trinfò alla Michigan 500. A Indianapolis segnò il giro più veloce, poi nel 1977 si qualificò in prima fila per poi essere mollato dalla Parnelli-Cosworth sul più bello. Lo stesso copione si ripeté l’anno dopo: in quella stagione Danny infilò cinque successi ma concluse il campionato in ottava posizione. Tra il 1977 ed il 1978 Ongais corse quattro GP in Formula 1, tra Interscope ed Ensign. Vide il traguardo solo una volta, a Montreal nel 77. Nel 1981 subì un terrificante incidente alla Indianapolis 500, nella quale uscì con una gamba più corta di sei centimetri. Gli infortuni lo tennero lontano dalle gare per anni, fino a quando non ritentò la 500 miglia nel 1986 con la March, e la volta successiva di nuovo con la Interscope. Tuttavia nelle libere Danny si schiantò riportando una commozione cerebrale. Fu sostituito da Al Unser Sr, che al volante di una monoposto dell’anno prima ripresa da un museo conquistò la sua quarta ed ultima vittoria in carriera. Ongais proseguì correndo solo occasionalmente: tornò a Indy un’ultima volta nel 1996, come sostituto del deceduto Scott Brayton. La sua ultima gara fu la 12 ore di Sebring del 2001, dove l’ormai sessantenne hawaiano si mise al volante di un prototipo. Gelosissimo della sua vita privata, Denny si trasferì in California dopo aver appeso il casco al chiodo. Da quanto sappiamo, era sposato ed aveva un figlio.