Un grave lutto ha colpito Juabert Arujio Martins, in arte Beto, ex giocatore del Napoli nella stagione 1996-1997. Il figlio 23enne è stato ucciso a colpi di pistola giovedì notte a Piedade, a nord di Rio de Janeiro. Ancora ignote le cause dell’omicidio sul quale sta indagando la polizia. Non si esclude il reato volontario.
Il dolore di Beto:
“Oggi provo un dolore che dovrebbe essere proibito ad ogni parte e ad ogni madre. La perdita di un figlio, un dolore immenso che non passerà mai, mancano le parole, volevo farti sapere che ti amavo moltissimo, molte volte chiedevo solo la tua attenzione come tu chiedevi la mia, oggi piango per non aver potuto cambiare questo destino, non volevo.che te ne andassi così. So che è troppo tardi per il perdono, ma resterai per sempre nel mio cuore. Signore, aiutami in 1uesto momento difficile della mia vita. Figlio, anche se lontano da te, ti ho sempre amato e mi sono sempre preoccupato per te. Tante volte ti ho chiamato per farti stare come con me. Ti amo figlio mio, sarai sempre il mio bambino con un bel sorriso e pieno di stile come tuo padre (così dicevi tu). Dio ti chiedo di prendirti cura di lui, per favore. Eternamente mio, ti amo!
La carriera di Beto
È ricordato per aver giocato per i 4 grandi club di Rio de Janeiro: Botafogo, Fluminense, Vasco de Gama e Flamenco. Arriva a Napoli nel 1996 con l’intento di raccogliere la pesante eredità di Maradona, ma si rivela una meteora. Colleziona 22 presenze e 4 reti, ma soprattutto tanta panchina. Decide di tornare in patria, al Gremio. Nel 1999 vince con la Nazionale brasiliano la Coppa America battendo in finale l’Uruguay.