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F1 2022, GP Bahrain: quando il gioco si fa duro

La F1 2022 sta per partire: in questo fine settimana si accendono i riflettori del Bahrain, per il primo GP della stagione. Team e piloti hanno già collaudato le nuovissime monoposto sul tracciato asiatico per una tre giorni di test conclusasi sabato scorso. Oltre ai valori in campo (o giù di lì), a Sakhir è emerso quanto le vetture conformi alle nuove regole siano diventate delle bestie da domare. In tanti prevedono una gara più lenta rispetto all’anno scorso, e con più errori da parte dei piloti.

F1 2022: quali saranno le sfide del Bahrain?

Il problema del porposing, rilevato nei test di Barcellona, è sotto controllo. Giocando con gli assetti, team e piloti sono riusciti a limitarlo con la possibile eccezione della Mercedes, penalizzata forse da un’aerodinamica troppo estrema. Nel deserto è apparso un altro problema: la mancanza di grip. L’asfalto di Sakhir non è il migliore del circus, e le tempeste di sabbia lo sporcano un giorno si ed un giorno no. La presenza di curve lente esaspera il problema, perché il nuovo pacchetto ad effetto suolo da più aderenza sui curvoni veloci mentre lo toglie nel lento, per via delle ali meno efficienti. Inoltre, è aumentato il peso minimo, cosa che rende le vetture meno agili nei cambi di direzione. Ultimo elemento da considerare sono le gomme: la Pirelli, nell’era dei 18 pollici, porterà mescole più dure, quindi la loro performance è minore. I team sono concordi che la gara di domenica sarà più lenta rispetto all’anno scorso, ed è probabile che vedremo più errori di guida. È anche possibile che per compensare la mancanza di grip, le squadre optino per assetti più rigidi. Questo, unito al peso ed alle condizioni meteo potrebbe rendere il GP più “fisico” per i piloti. L’aspetto positivo di tutta la vicenda è che pare che le nuove monoposto siano meno sensibili all’effetto scia. Max Verstappen ha detto che le reazioni della macchina sono meno imprevedibili, quando si segue un avversario. È una buona notizia, perché significa che l’obiettivo finale di rendere le F1 più “sorpassabili” è stato forse centrato. Ma dovremo aspettare il Gran Premio per avere le risposte definitive: ne riparliamo domenica sera.


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