I team McLaren e Red Bull hanno espresso forti dubbi sul fatto che il fondo usato dalla Ferrari nei test di gomme a Imola non fosse conforme alle regole varate per le sessioni Pirelli di sviluppo degli pneumatici 2023. Dopo che a Melbourne la Fia deciso di rendere il fondo del Cavallino rampante legale la rabbia degli team rivali si è fatta sempre più forte. I dubbi sulla legalità di questa operazione continuano ma dovrebbe essere la Fia stessa ad indagare il fondo. Il Gp di Spagna si accende prima che le monoposto entrino nella pista. Vi sveleremo ovviamente che cosa sta accadendo.
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Ferrari fondo: la Fia viene chiamata in causa
Per i commissari Fia di Nikolas Tombazis era tutto in ordine, eppure la Ferrari è finita nel mirino di McLaren e Red Bull per il fondo che è stato usato nei test Pirelli che hanno fatto da apripista al Gp Italiano dell’Emilia Romagna. Tanto Zak Brown quanto Christian Horner hanno fatto emergere dei dubbi sul comportamento della Ferrari e sull’operato della Federazione Internazionale. Il Manager Americano per avvalorare la sua tesi è tornato a parlare dell’accordo segreto che la Scuderia aveva siglato, pagando una multa salata per chiudere la polemica sulla Power Unit a fine 2019 visto che l’irregolarità nel sistema di alimentazione non era stata dimostrata. Ma Zak ha dimenticato che nel frattempo molte cose sono cambiate in Fia visto il cambio della Presidenza da Jean Todt a quella di Mohammed Ben Sulayem che mostrano gestioni molto diverse. Il caso è nato per le immagini di Davide Cavazza che ha fotografato la F1-75 nel secondo giorno di test a Imola impegnata con Alfa Romeo e AlphaTauri allo sviluppo delle gomme Pirelli 2023.
Che cosa ha detto Horner?
Cherles Leclerc con la rossa dotata del solito fondo visto dall’inizio della stagione ha girato tranquillo ad Imola, mentre al pomeriggio Carlos Sainz ha utilizzato una versione diversa che ha subito attratto l’attenzione perché era molto diverso il fondo. Motorsport.com ha pubblicato le immagini e le squadre Inglesi non hanno perso tempo nel cercare quando e dove la Scuderia avesse giù usato quella soluzione contestata. A Maranello invece sono rimasti in silenzio, tranquilli del loro operato. Ai test di gomme ricordiamo che partecipa anche un commissario FIA che ha il compito di verificare la conformità delle monoposto alle regole. E nulla è stato contestato nei box dell’Enzo e Dino Ferrari. “Nei test di gomme (ha spiegato Horner) bisogna schierare una specifica fissa di vettura, e se c’è la necessità di sostituire una parte, deve essere più vecchia di quella utilizzata in precedenza. La sensazione comune è che certamente la Ferrari ha utilizzato al pomeriggio un fondo diverso dalla mattina e questo sembrava avere alcuni componenti nuovi. Il lavoro di verifica di queste cose spetta alla Federazione. Non vogliamo che i test di gomme possano diventare occasione per provare sviluppi aerodinamici o per migliorare le prestazioni”.
Il fondo Ferrari è un piccolo aiuto?
Per la Red Bull è normale chiedersi se il pattino apparso sotto al fondo della F1-75 sia stato “aggiunto” a una soluzione che i tecnici di Maranello avevano già messo in pista. Il calderone non scoppierà perchè le cose sono più semplici di quello che si immagina. ll fondo contestato è stato montato solo per un breve run nella FP1 del GP d’Australia. Giorgio Piola è riuscito a scattare le immagini della parte posteriore della Ferrari che mostrava una parte centrale dell’estrattore più stretta e meno resistente. La domanda senza risposta è semplice: il pattino sotto al fondo della F1-75 c’era in Australia o è stato aggiunto solo a Imola? La Fia non ha rilevato alcuna anomalia e evidentemente non c’è prova provata, per cui si alimentano le fantasie ma il caso è chiuso. Tanto parlare per nulla, quindi è bene che gli altri team pensino ai propri aggiornamenti.
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