Carlo Vanzini ha tenuto un’intervista al pilota della Ferrari. Sono stati toccati diversi punti per gli obbiettivi futuri del duo Ferrari-Leclerc.
Quali punti sono stati toccati?
Nell’intervista esclusiva di Carlo Vanzini il pilota ha parlato della stagione difficile della Rossa, del futuro degli obbiettivi futuri della Ferrari e infine del lungo percorso che ha portato il pilota ad approdare nella tanto desiderata Formula 1. Con qualche parola anche sul rapporto con Verstappen, altro grande pilota affermato nel circolo.
Ferrari-Leclerc: qualche spunto sull’intervista
Qual è la critica che ti ha fatto arrabbiare di più?
“Una che mi tocca più di altre è l’arroganza, perché so bene di non essere cambiato. Più vado avanti nella mia carriera e più vedo che la gente vuole essere mia amica, non certo perché piaccio loro come persona ma perché sono un pilota Ferrari. Quindi mi chiudo un po’. Però quella non è arroganza, io non sono cambiato da quel punto di vista. Ecco, questo mi tocca personalmente. Sia mio padre che Jules Bianchi mi hanno sempre detto di rimanere con i piedi per terra. Nella mia carriera tutto è andato abbastanza velocemente e nella direzione giusta, ma ho sempre tenuto a mente quel consiglio”.
Molti si chiedono chi sarà prima campione tra te e Verstappen? Che rapporto avete?
“Da piccoli non ci potevamo vedere. Ora siamo più maturi, parliamo e ci sono stati grandi progressi. E’ un buon ragazzo ma alla fine, quando mettiamo il casco, torna la competizione che c’era già al tempo dei kart”.
2020: un anno da dimenticare?
“No, non direi questo. Sicuramente è stato un anno molto difficile sotto tanti punti di vista. Parlando della macchina, è stato un anno complicato e non ci aspettavamo di fare così tanta fatica. C’è stata una fase in cui abbiamo dovuto accettare questa situazione per poi analizzare e lavorare per migliorare. E di questo sono soddisfatto, anche se è stato difficile.
Gli obbiettivi per il 2021 del duo Ferrari-Leclerc. Mondiale possibile?
“Beh, alla fine quelle è il mio lavoro. Dunque ci proverò, anche se da dove stiamo partendo l’obiettivo è altissimo. Dobbiamo essere realisti ma anche ottimisti. Io sono qui anche per portare la Ferrari a vince nel minor tempo possibile, ma non sarà facile come ha detto Binotto“.