La parola d’ordine per le scuderie nel Gran Premio d’Australia in Melbourne sarà compromesso, o meglio rinnovamento, sia per la Ferrari che per gli altri team. Mattia Binotto ha analizzato il fine settimana in Arabia Saudita e ha evidenziato che la scelta compiuta dalla Ferrari a livello di assetto non aveva pagato domenica in gara. Melbourne rappresenta una vera incognita perché la F1 non raccoglie dati sulla pista dell’Albert Park dal 2019, e dopo la gara potrebbe dare risvolti sui migliori team. Addentriamoci nelle novità che la F1 sta progettando.
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Ferrari Melbourne: che cosa ha detto Binotto?
Mattia Binotto sulla gara di Jeddah ha dichiarato: “Sabato Red Bull ha deciso di scaricare l’ala al posteriore, noi invece abbiamo confermato l’assetto con cui abbiamo iniziato il weekend. Il degrado delle gomme in gara non è stato un fattore e dunque un po’ di rammarico per quella scelta c’è. Mentre le parole via radio di Charles Leclerc al termine della corsa disputata a Gedda sono state: “Ci è mancata un po’ di velocità di punta”. La gara è stata vinta da Max Verstappen che non ha patito degrado nello stint con gomme dure potendo contare su una Red Bull RB18 più scarica e dunque più veloce nei tratti rettilinei del circuito Saudita. Il layout è stato profondamente modificato per rendere il circuito australiano più scorrevole e veloce, favorendo così i sorpassi (i piloti potranno azionare il DRS addirittura in quattro zone). Anche l’ultimo settore, caratterizzato da tre curve lente, presenterà modifiche nel raggio degli ultimi cambi di direzione, novità che permetteranno ai piloti di dover frenare meno in ingresso curva. Le staccate vere e proprie saranno sicuramente tre, quella di Curva-3, quella di Curva-12 e quella di Curva-15.
Ferrari: le problematiche dell’ala anteriore
I team dovranno cercare il compromesso ideale a livello di assetto. Le vetture dovranno essere al tempo stesso agili nei cambi di direzione e non troppo cariche a livello aerodinamico per sfruttare tutti i tratti veloci del circuito di Melbourne, in particolare quello ottenuto togliendo una chicane alle Curve 9 e 10. “È plausibile venga adottato un mix a livello di ali anteriori e posteriori abbinate a diverse altezze da terra e rigidezza delle sospensioni scrive Paolo Filisetti nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport a proposito dell’assetto preparato al simulatore e in fabbrica a Maranello dalla Ferrari nel dettaglio, la corda dell’ultimo flap anteriore potrebbe essere quella vista in Arabia Saudita, mentre pare una scelta prioritaria l’adozione dell’ala posteriore con profilo a cucchiaio meno accentuato montata in Bahrain. Il mix ha come obiettivo quello di trovare il compromesso più valido tra scorrevolezza e carico, per sfruttare al meglio il rinnovato layout della pista nei tratti più veloci, senza pregiudicare la performance nell’ultimo settore”.
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