Franco Morbidelli si aspettava un GP di Doha decisamente diverso. Il romano del team Petronas ha concluso il secondo appuntamento del mondiale al 12esimo posto, e si ritrova con appena quattro punti in classifica iridata. Problemi di gomme, affidabilità e prestazione che mancano: questi sono alcuni dei problemi che il “Morbido” ha riscontrato nelle prime due tappe mediorientali del 2021. Ora si riparte da zero, con la stagione europea. Ma le domande sono in numero maggiore rispetto alle risposte.
Franco Morbidelli, cosa è successo al GP di Doha?
L’ultimo weekend è stato un calvario per Franco. Nelle prove libere il passo era piuttosto buono, specialmente con il caldo, ma il motore cede di schianto. E siccome le disgrazie non vengono mai sole, anche il secondo motore va in fumo. Il romano ha dovuto affrontare il terzo weekend con il terzo propulsore, con un regolamento che impone un numero massimo di sette unità per l’intera stagione. E mancano ancora 18 gare (in teoria)!
Le qualifiche non vanno malissimo, ma non è in grado di contendere la prima fila. La gara, invece, si rivela un incubo. La mancanza di velocità di punta, piaga di tutte le Yamaha, non permette di sorpassare su un rettilineo lungo oltre 1 Km. Bisogna fare la differenza nei tratti misti, ma sulla sua M1 le gomme si distruggono prematuramente. Il suo destino sembra legato a doppio filo a quello di Valentino Rossi, suo compagno di squadra, anche lui in preda ad una crisi di gomme. Dall’altra parte del mondo Yamaha, Maverick Vinales e Fabio Quartararo lottano per la vittoria, grazie proprio ad una gestione oculata delle coperture. A differenza di Rossi, Morbidelli non può attingere ai dati degli ufficiali, per una motivazione di carattere tecnico.
GP Doha MotoGP, la gara: trionfo del “diablo” Quartararo davanti a Zarco e Martin
Un punto su cui ricominciare
“Sono stati dieci giorni difficili“, ammette il numero 21. “Non sono veloce sul rettilineo e questo ha reso molto difficile superare gli altri piloti. Ho avuto difficoltà a tenere il passo perché le mie gomme si sono consumate troppo velocemente“. A rigor di logica, a Franco verrebbe da consigliagli di dare un’occhiata ai dati di Vinales e Quartararo, ma c’è un piccolo problema. “Non posso onestamente confrontare i miei dati con i loro perché hanno una moto diversa“, spiega Morbidelli. “Quindi non so come siano riusciti ad andare così veloci e avere un così buon controllo dell’usura delle gomme. Ovviamente questa è un’arma a doppio taglio, perché quando sarò più forte non potranno vedere i miei dati“. Nel 2021 Franco adotta una M1 Spec-A, derivata dalla moto factory 2019 ma con il telaio 2020. La scorsa stagione si era rivelata una combinazione vincente, ma quest’anno pare che le carte in tavola siano cambiate.
Franco Morbidelli ed il caso della Yamaha proibita
A questo punto, non resta che guardare alla stagione europea, a partire da Portimao. Le premesse per far meglio ci sono, visto il talento del pilota, l’esperienza del capotecnico Ramon Forcada ed il supporto della Yamaha. Che però può essere un’arma a doppio taglio, visto che non vogliono fare l’upgrade di quella moto un pelino datata. Ma quello che preoccupa di più è l’improvvista moria di motori. “Non so niente di nuovo sui miei motori e non voglio saperlo“, ha ribadito il “Morbido”. Da parte sua, c’è solo voglia di ricominciare. “Voglio ripartire da un foglio bianco, devo parlare con la squadra“, ha concluso.
Immagine in evidenza di Yamaha Racing, per gentile concessione