Clamoroso colpo di scena nella gara Moto3 del GP di Catalogna. John McPhee stende Albert Arenas al quarto giro di corsa, con il risultato che entrambi finiscono a terra! Si tratta di un vero terremoto in ottica mondiale: lo spagnolo del Team Aspar vede erodersi il vantaggio in classifica, e subisce il sorpasso da Ai Ogura, che grazie all’undicesimo posto, passa in testa.
La gara vede il consueto spettacolo stile Moto3. Tony Arbolino e Dennis Foggia sono in lizza per il successo, ma entrambi gli italiani vengono beffati da Darryn Binder. Il sudafricano, partito dalla nona posizione, rimonta come al solito, e si distingue per dei sorpassi aggressivi. Ma al contrario del solito, non fa errori, e viene ricompensato dalla prima vittoria in carriera.
Quarta posizione per Sergio Garcia, che riporta in alto la Honda del Team Estrela Galicia. Lo spagnolo precede il connazionale Alonso Lopez, il quale precede Romano Fenati ed un Jaume Masia che ha perso la top five per track limits. Stessa penalità per Celestino Vietti, che da settimo scivola ottavo. Ma per “Celin” è una gara molto positiva, se si considera che partiva 17esimo. Il portacolori SKY Racing Team si rilancia nella lotta per il mondiale piloti. Ottimo anche Niccolò Antonelli, non davanti a Gabriel Rodrigo.
Vediamo gli altri italiani. Stefano Nepa chiude al 14esimo posto, in zona punti. Riccardo Rossi è 20esimo, e ultimo dei piloti tricolore a vedere la bandiera a scacchi. Davide Pizzoli è invece caduto, mentre Andrea Migno ha riportato la sua KTM VR46 al box per quello che si presume essere un problema tecnico.
GP Catalogna qualifiche Moto3: Arbolino straccia il record
GP Catalogna, la cronaca della gara Moto3
Al via Arbolino scatta subito davanti, formando un gruppetto che si compone di Rodrigo, Arenas, Garcia ed un Binder partito a razzo dalla nona posizione. Sembra che la vittoria possa essere una questione privata tra cinque o sei piloti, ma appare subito evidente che il gioco delle scie porterà ad una gara di gruppo.
Arenas prende la testa al secondo giro, mostrando la stessa tattica di Misano. Lo spagnolo vuole essere il più avanti possibile, per evitare guai. Ogura e Vietti rimangono nelle retrovie, mentre McPhee si aggancia il gruppo di testa, a tal punto da passare davanti ad Arenas in un paio di occasioni.
Al sesto giro, il fattaccio: alla staccata di curva 1, Arenas prende la scia di McPhee e lo sopravanza. Lo scozzese risponde al rivale in curva 4, affiancandolo all’interno. Ma John perde l’anteriore e trascina il pilota del Team Aspar verso la via di fuga. Arenas sbraccia furioso verso McPhee, il quale poi si dirige nel box dell’avversario per scusarsi.
La gara prosegue con un filotto di quindici piloti in grado di giocarsi la vittoria. Si rifanno vivi Vietti e Foggia, che compaiono in top ten. Dennis, assieme al compagno di team Jaume Masia, risalgono la classifica fino al vertice. Il romano prende la testa per la prima volta a sette giri dal termine.
Foggia, insieme ad Arbolino, Binder, Garcia, Masia e Lopez sono i principali candidati per la vittoria. Nella mischia si getta anche Antonelli, il quale però battezza parecchio malw la staccata di curva 10, al giro 17. “Nicco” evita per un soffio di tamponare Arbolino!
A tre giri dal termine, Leopard Racing fa doppietta, con Foggia primo e Masia secondo. Dennis ha un paio di decimi di margine che lo proteggono dagli attacchi, mentre Jaume subisce il sorpasso da Binder e finisce largo. Lo spagnolo perde il podio.
All’ultimo giro, Foggia arriva leggermente lungo in curva 1, perdendo il piccolo “cuscino” che aveva costruito. Binder ne approfitta per superare il romano in curva 4, con una manovra che costa a Dennis anche la seconda posizione. La classifica non cambia più fino al traguardo.