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GP Catalunya: Suzuki in top five con una gomma sbagliata

Il GP di Catalunya si è concluso con un sapore dolceamaro per la Suzuki. Joan Mir ha centrato un buon quarto posto, che ha consentito al campione del mondo di mantenere il contatto con i leader nel mondiale piloti. Ma la sensazione è che si poteva puntare a qualcosa di più, se si fosse scelta una gomma diversa. Con un sentimento misto tra soddisfazione e rimpianto il team di Hamamatsu affronta i test collettivi al Montmelo, prima di staccare una settimana e prepararsi al prossimo GP di Germania. Dove la Suzuki spera di recuperare Alex Rins, assente a Barcellona per infortunio.


Alex Rins operato al braccio destro


Com’è andato il GP di Catalunya per la Suzuki?

Joan Mir è scattato benissimo dalla decima casella, e dopo la prima curva si è trovato settimo. Nella prima parte di gara è risalito in maniera costante, arrivando in zona podio. Al settimo giro si trovava in seconda posizione, anche se poi l’ha ceduta subito, scivolando in terza. È rimasto lì per tutta la prima metà di gara, poi il fattore gomme è entrato prepotentemente in campo. Per la corsa, il maiorchino aveva optato per la mescola media al posteriore, soluzione che si è rivelata non idonea. Nei giri finali ha accusato problemi di aderenza, facendosi rimontare dalle Ducati di Johann Zarco e Jack Miller. La GSX-RR non può nulla contro il super motore della Desmosedici, le quali hanno sverniciato senza pietà la moto numero 36. Mir ha tagliato il traguardo in quinta posizione, diventata poi una quarta per la penalità inflitta a Fabio Quartararo.


Strepitoso Oliveira! Vittoria a Barcellona davanti a Zarco e Miller


Oggi non abbiamo scelto la gomma giusta“, ha commentato il campione del mondo a fine GP. “In griglia son passato alla opzione media-media e ho dovuto lottare contro il pattinamento della ruota posteriore. Ho fatto fatica, specialmente nella prima parte di gara. È un peccato, perché sentivo di avere il passo giusto per il podio, ma alla fine ho fatto quinto, il che non è male. Ho fatto del mio meglio per gestire la situazione e stare in sella. I primi quattro montavano la dura al posteriore e sembra che sia stata la scelta migliore, ma impareremo da questo errore, sia io che il team. Nei test proveremo alcune cose e vediamo se c’è qualcosa che possa aiutarci in futuro“.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione