Il GP di Monza è sempre una festa per la F1 e per lo stesso circuito brianzolo, ma il caso dei biglietti rischia di diventare amaro. In realtà, forse la situazione con i biglietti c’entra poco, perché parliamo di qualcosa di molto più grosso. la verità è che, al termine di uno show che ci auguriamo sia di livello, la pista lombarda uscirà con le ossa rotte. Si prevede un passivo esagerato, cosa che metterà in seria difficoltà la società di gestione. Vale la pena sedersi un attimo, ed analizzare la situazione.
GP di Monza in crisi: è davvero colpa dei biglietti?
La storia dei ticket è diventata un caso, dopo che molti sui social hanno lamentato prezzi troppo alti. Le autorità pubbliche hanno autorizzato la capienza delle tribune al 50%, e la prevendita è partita di conseguenza. Ma molti hanno detto di aver desistito per via del costo. Sarà vero, ma qualcosa non torna. La verità è che il prezzo non è aumentato rispetto al 2019, quando la pista fece registrare il sold out. Non è quindi, una questione economica. Allora, qual è il problema? Un’ipotesi potrebbe essere la prestazione della Ferrari. Due anni fa, Charles Leclerc trionfava sulla pista “di casa” della Rossa, ed il pubblico non fece mancare il proprio entusiasmo sotto il podio. Oggi l’impresa non è replicabile, essendo Mercedes e Red Bull troppo distanti. Quindi ci sta che gli spettatori siano meno appassionati del solito. Ma non è soltanto questo ad incidere su una prevendita che, finora, è andata piuttosto male. La verità è che la politica ci ha messo del suo per inguaiare la povera Monza, ritardando oltremisura le decisioni sulla capienza massima. L’autorizzazione a riempire gli spalti per metà è arrivata molto fuori tempo massimo, facendo partire la prevendita in forte ritardo. Questo non ha dato a molti il tempo di organizzarsi, e sono state tante le rinunce. Paradossalmente, saranno gli olandesi a salvare la baracca, almeno in parte. Il 30% dei biglietti finora staccati viene dagli “orange”, in visibilio per i successi di Max Verstappen. Questo non basterà ad evitare un forte passivo nel bilancio, ma almeno darà un pizzico di ossigeno. Ancora una volta, governo e regione hanno dato prova di inefficienza, mettendo nei guai un’istituzione storica del nostro paese.
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