Il ruggito del leone echeggia nelle FP2 del GP del Mugello della Moto3. Il sudafricano Darryn Binder approfitta di un paio di scie e primeggia nella sessione pomeridiana, con 1’56″661. Il portacolori Petronas precede Dennis Foggia ed il compagno di squadra John McPhee. Dennis è il primo degli italiani, che appaiono pimpanti in questa sessione. Romano Fenati è quarto, Niccolò Antonelli è ottavo, Andrea Migno è nono. E c’è poi il sesto posto di Tatsuki Suzuki, che pur essendo giapponese, è italico “di adozione”. E corre per l’italianissimo Sic58 Squadra Corse. Va male invece Pedro Acosta, mai così in difficoltà come in questa FP2. Intanto, il rivale Jaume Masia è decimo.
GP Mugello Moto3: cosa avviene nelle FP2?
Splende il sole sull’Autodromo del Mugello, e la temperatura dell’aria è gradevole: 24 gradi centigradi. Ma l’asfalto comincia a farsi un po’ troppo caldo, con la colonnina di mercurio che arriva a toccare i 46 gradi. Ciononostante, i piloti Moto3 sono in grado di migliorare i tempi della mattinata, avvicinandosi al record del 2019 firmato da Tony Arbolino. Fondamentali a questo scopo sono gli ultimi minuti, nei quali molti sfruttano le irrinunciabili scie. Binder si dimostra un maestro in queste situazioni, scalando la classifica sfruttando abilmente la scia di Andrea Migno. Sempre il traino aiuta anche Foggia, Antonelli e Stefano Nepa, che manca di un soffio la top ten ma è virtualmente qualificato per la Q2.
GP Mugello Moto3: sventola il tricolore in FP1
La FP2 restituisce un Pedro Acosta in crisi. Fin dal semaforo verde. il leader del mondiale fa fatica a fare un giro pulito, con diversi crono cancellati per track limits. E per complicare le cose, incappa in una scivolata alla Bucine, a 15 minuti dalla fine. Salta tutto il resto del turno, finendo 16esimo. È fuori dalla Q2, e nella FP3 non dovrà più sbagliare. Molto positiva è la prestazione del duo VR46 Junior, Elia Bartolini e Alberto Surra. Il cesenate sfiora la top 14 per metà turno, ma si fa riassorbire nel time attack, chiudendo in 19esima posizione. Stesso discorso per il torinese, 22esimo al traguardo. È comunque una buona prova, considerando che entrambi sono alla primissima esperienza nel mondiale.