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GP Qatar: la Formula 1 preoccupa i piloti MotoGP

Il GP del Qatar sarà una grande opportunità per la Formula 1, ma la MotoGP non esulta, anzi. Il debutto della massima formula sulla pista di Losail preoccupa non poco i riders, i quali sono reduci dalle problematiche riguardanti l’asfalto del GP di Austin. Il circuito alle porte di Doha aprirà i propri cancelli al circus tra circa un mese, dal 19 al 21 novembre. Nel 2022 salterà il turno per non collidere con i mondiali di calcio, per poi diventare tappa fissa dal 2023. Le due ruote torneranno in Qatar il 6 marzo, con la tappa che aprirà il prossimo mondiale.

GP Qatar: perché ai piloti MotoGP non piace il debutto della Formula 1?

Il casus belli tra i piloti della classe regina è l’asfalto. Si tratta di un punto sul quale i rider sono abbastanza sensibili, viste le tematiche legate alla sicurezza che quest’anno si sono fatte più urgenti. Il caso di Austin ha messo a dura prova il sistema nervoso del paddock, con i bump che hanno suscitato malumori e diverse polemiche contro il comitato organizzatore. Le monoposto, con il carico aerodinamico, tendono a rovinare più in fretta il manto delle piste. Per farvi un’idea del fenomeno, pensate al gatto che, correndo, “arriccia” il tappeto. Le auto fanno lo stesso effetto, più o meno, sugli asfalti dei circuiti. “La Formula 1 potrà distruggere tutto per effetto del carico aerodinamico“, ha commentato a Speedweek Aleix Espargaro, pilota Aprilia. “Sono contento per le persone in Qatar, che avranno modo di vedere la Formula 1 e la MotoGP sulla stessa pista. C’è da dire che l’asfalto è molto buono ed uniforme, e mi auguro che non venga rovinato del tutto“. Al catalano fa eco Franco Morbidelli, anch’egli interpellato da Speedweek: “La prima cosa che ho pensato all’ufficialità della notizia è che si sarebbero formati più dossi“, ha detto il romano. “È bello vedere questo campionato impegnato sullo stesso tracciato in cui corriamo anche noi. Amo tantissimo la Formula 1, la seguo da tanto tempo ed è impressionante notare quanto riescano a percorrere velocemente le stesse curve che affrontiamo noi in gara“.


Il GP di Austin e quell’asfalto che non piace a nessuno