Mentre in Italia c’è ancora grande incertezza, nelle isole Far Oer, dove il Coronavirus non ha mietuto vittime, il campionato sarà il primo a ripartire in Europa il 9 maggio, con due mesi di ritardo.
Ciò non toglie che i giocatori dovranno comunque osservare un protocollo: divieto di sputare a terra e pulirsi il naso; ognuno dovra avere una propria bottiglia personale e tutti dovranno lavarsi le mani prima e dopo la partita, mentre prima del calcio d’inizio sarà disinfettato anche il pallone; ogni squadra dovrà avere due spogliatoi.
In questo territorio, dove la Nazionale italiana ha giocato due partite di qualificazione con la rappresentative locali, i calciatori sono per lo più carpentieri, manovali e maestri di scuola. Tra questi c’è Taracon che al Mundo Deportivo ha dichiarato: “Qui ancora si seguono molte precauzioni, ma stiamo tornando alla normalità. Da lunedì scorso, 20 aprile, hanno riaperto le scuole, e adesso possiamo allenarci tutti insieme. In realtà lo avevamo fatto anche nelle scorse settimane, ma solo a gruppi di cinque. Le regole in campo? Ci adattiamo, perché la salute viene prima di tutto, ma giocare a calcio è sempre bellissimo”.