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Il campionato Supercars Series è in vendita

Grandi manovre per la Supercars Series. Il massimo campionato australiano ha messo il cartello “vendesi” alla sua struttura organizzativa, e vi sono due entità le quali hanno mostrato interesse a rivelarla. Si tratta di un momento delicato, che potrebbe decidere il futuro di una categoria che, causa pandemia, sta attraversando un momento difficile. Attualmente, la proprietà della Supercars è nelle mani per il 65% della Archer Capital, una società di private equity. Il restante 35% è nelle mani dei team che corrono nella massima serie del Continente Nuovissimo.

Chi comprerà la Supercars Series?

Come abbiamo detto, ci sono due offerte per l’acquisto della baracca. La prima è da parte del cosiddetto “consorzio Skaife”, chiamato così perché i proponenti hanno assunto l’ex pilota Mark Skaife come consulente. Il consorzio è formato da due entità, la TLA Worldwide/TGI Sport e l’Australian Racing Group. La prima è un’azienda che si occupa di consulenze in ambito sportivo, dal management degli atleti alla copertura mediatica, mentre la seconda è un promoter che organizza la serie turismo TCR Australia. Il secondo offerente è il cosiddetto “consorzio Adderton”, che prende il nome da Peter Adderton, fondatore del provider di telefonia mobile Boost Mobile. Il suo socio è Allan Gow, titolare del celeberrimo British Touring Car Championship. Gow porta in dote un terzo socio in affari, la NewsCorp. Il colosso dei mass media è proprietario della FOX, che in Australia detiene i diritti TV del campionato. La partecipazione di NewsCorp avverrebbe attraverso la squadra di rugby da essa posseduta, la Brisbane Broncos.

Il ruolo dei team

Per l’acquisto della Supercars Series, c’è il nodo dei team da sciogliere. Inizialmente, l’offerta del consorzio di Skaife prevedeva di rilevare solo la quota della Archer Capital, lasciando alla squadre il restante pacchetto azionario. Adderton, invece, aveva proposto di rilevare l’intera proprietà. Ma pare che anche Skaife e soci avrebbero deciso di proporre altrettanto, quindi devono convincere le squadre a cedere la loro “fetta”. Sembra che i partecipanti siano disponibili a cedere la propria quota, anche perché entrambe le parti hanno promesso un aumento dei proventi derivanti dai diritti televisivi. Non si conoscono le cifre esatte dell’operazione: la Archer avrebbe chiesto 60 milioni di dollari australiani per cedere la sua parte, mentre non sappiamo quanto vale la quota in mano ai team. La trattativa dovrebbe concludersi nei prossimi mesi.


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