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Milan ancora su rigore: il comando è salvo

Il Milan ancora su rigore batte il Bologna (1-2) e tiene a distanza Inter e Juventus, che vincono contro Benevento (4-0) e Sampdoria (0-2). La squadra di Pioli vince al Dall’Ara, grazie a due penalty concessi da Doveri. Nel primo tiro dagli undici metri, Ibrahimovic sbaglia ancora a trasformare la conclusione (è il quarto che sbaglia degli ultimi sei calciati), ma Rebic sulla ribattuta è pronto a buttare la palla in rete. Nel secondo penalty, concesso dall’arbitro della sezione di Roma, invece, Kessié, sigla direttamente la rete del doppio vantaggio rossonero. Solo sul finire della gara, il Bologna riesce ad accorciare le distanze con l’ex Poli. Ma per la squadra allenata da Sinisa Mihajlovic, è ormai troppo tardi per recuperare il doppio svantaggio.

Il Milan, ancora su rigore, mantiene vive le sue speranze di vittoria tricolore

Dopo la traumatica sconfitta, subita lo scorso sabato pomeriggio a San Siro, contro l’Atalanta (0-3) e l’eliminazione in Coppa Italia (Inter), Pioli si aspettava delle risposte. Per il tecnico parmigiano il responso è arrivato: la sua squadra, ancora una volta, è riuscita a vincere fuori dalle mura amiche di San Siro (otto partite su nove) e il Milan ancora su rigore (14° della stagione) è riuscito a sbloccare e vincere la sua partita. A Bologna, comunque, rigori a parte, i rossoneri hanno disputato una gara gagliarda. Ibrahimovic, nonostante il penalty sbagliato, ha tenuto le fila della squadra e si è sacrificato molto per il collettivo rossonero. Poi Leao ha disputato una gran partita, propiziando il primo rigore e innescando il secondo. Una delle note dolenti per Pioli, è che Tonali continua a fornire delle prove non molto convincenti. Al ritorno in campo di Bennacer, prevediamo che l’ex giocatore alla corte di Cellino tornerà a scaldare la panchina di San Siro e dei campi in cui il Milan andrà a fare visita.

L’Inter risponde al Milan

Botta e risposta tra il Milan e l’Inter. Se i rossoneri vincono, altrettanto fanno i nerazzurri. Contro il Benevento, l’Inter ha vinto facile. Dopo soli 7′ l’Inter si è ritrovato in vantaggio grazie a un’autorete di Improta e poi la squadra diretta sabato da Stellini (Conte era in tribuna squalificato) ha amministrato facilmente la partita. Tra le migliori cose viste contro la squadra di Pippo Inzaghi, c’è da registrare la buona prova del danese Eriksen. L’ex Tottenahm imbastisce il vantaggio, coglie una traversa, poi effettua tagli che ricordano tanto quelli che faceva Pirlo quando Conte era sulla panchina della Juve. Se il tecnico salentino riuscisse a recuperare in pieno il danese: sarebbe una manna dal cielo per l’Inter. Ma come sappiamo, poi, in partite più difficili, Eriksen si arena e diventa quel giocatore abulico, che serve poco alla causa nerazzurra. Nelle partite più complesse, però, pure Conte deve riuscire a trovare soluzioni offensive per sbloccare le partite, perché spesso l’Inter, in questa stagione, non è riuscita a farlo. Oltre ad Eriksen, Conte dovrebbe provare ad insistere su Perisic, perché il croato, sulla fascia sinistra, è l’unico in grado di dare vita a quella superiorità numerica che ai nerazzurri servirebbe per offendere e tenere sempre sotto pressione gli avversari.

La Juve tiene il passo delle milanesi

Nonostante tutto, la Juve resta la squadra da battere in questo Campionato. Ora, l’undici di Pirlo, è un po’ attardato in classifica (sono sette i punti di distacco dai rossoneri). Ma c’è sempre quella partita da recuperare allo Stadium contro il Napoli. E poi, in primavera, le milanesi dovranno far visita a Torino. La Juve se mai dovesse trovare l’assetto giusto della squadra, diventerebbe una delle compagini più forti in circolazione. Anche in Europa, chi può vantare calciatori come Ronaldo, Dybala, Morata, Kulusevski e Chiesa, che da soli sono in grado di vincere una partita?

Cosa importante però per Pirlo è che riesca a collocare questi giocatori nella miglior posizione in cui giocare. Perché è inutile avere un giocatore che renda all’80%, magari in una posizione adattata, quando invece potrebbe essere al 100% in una posizione di campo a lui congeniale. Probabilmente tutti e cinque questi giocatori non potranno mai giocare assieme. Ma è ora che Pirlo trovi delle soluzioni. Anche i giovani Chiesa e Kulesevski, se messi nella situazione ideale in cui giocare, possono essere devastanti. Inoltre, la Juve, ha un giocatore che poche squadre al Mondo hanno: Cuadrado. Il colombiano, oggi, è uno dei pochi calciatori che sulla fascia sanno fare sia la fase difensiva che offensiva, svolgendo quasi il compito di un’ala, così come faceva Marcelo, quando era al top nel Real Madrid. E, quel Real, abbiamo visto tutti che cosa è stato capace di fare.