Michael Andretti domina la gara 2 della IndyCar Series a Mid Ohio. Non è un titolo amarcord, ma è la considerazione finale della gara che le monoposto americane hanno disputato domenica. Il team dell’ex pilota McLaren ha difatti monopolizzato il podio, piazzando tre vetture nelle prime tre posizioni. Colton Herta conquista la terza vittoria stagionale, grazie ad una strategia perfetta ed alla partenza dalla pole position. Seguono Alexander Rossi e Ryan Hunter Reay, a breve distanza dal figlio d’arte.
Continua il momento positivo di Graham Rahal, che conclude la seconda gara nello stesso piazzamento della prima, quarto. Per il figlio di Bobby Rahal (che tra l’altro possiede il team per cui corre) Mid Ohio è la gara di casa, essendo originario di Columbus.
Ottima prestazione per Marcus Ericsson, il quale salva la giornata del team di Chip Ganassi con un quinto posto. I suoi compagni di squadra sono andati decisamente male: Scott Dixon è solo decimo, al termine di un fine settimana per lui deludente. E’ andata peggio a Felix Rosenqvist, costretto al ritiro per un contatto al primo giro.
Ericsson precede un filotto di vetture del Team Penske. Simon Pagenaud passa dall’inferno della gara del sabato ad un buon sesto posto, precedendo Will Power e Josef Newgarden. Il campione in carica, con l’ottava posizione, recupera qualche punticino sul capoclassifica Dixon, ma il divario resta alto.
In nona piazza troviamo Patricio O’Ward, con la Dallara Chevrolet del team Arrow Schmidt McLaren.
Rivedi qui gara 1.
IndyCar Mid Ohio: Power perfetto in gara 1
IndyCar Mid Ohio, la cronaca di gara 2
Herta parte dalla pole position, con Santino Ferrucci accanto a lui. Alla bandiera verde il pilota di Dale Coyne e Jimmy Vasser fa una bella frittata: finisce nell’erba in curva 4, e rientra in pista con troppa veemenza. Il risultato è un contatto multiplo che coinvolge Rosenqvist, Alex Palou e lo stesso Ferrucci. Santino rientra ai box per un controllo, ma la macchina è ok. Anche Palou rientra ma solo per constatare che un braccio della sospensione è piegato. Rosenqvist invece si ferma subito.
La colpa di tutto viene – giustamente – attribuita a Ferrucci, il quale deve scontare un drive through.
La conseguente caution comporta un restart. Alla bandiera verde, Herta deve tenere a bada un Dixon affamato di punti. Partenza incredibile per Ericsson, che da 15esimo si catapulta in settima posizione! E si difende bene dagli attacchi di un Graham Rahal scatenato.
Ottima anche la partenza di Power, da 17esimo a decimo. E’ in lotta con Rinus VeeKay, il giovane olandese che sta stupendo per velocità e costanza.
Dalton Kellett va in testacoda in curva 1 al giro 15, ma la direzione gara non mette subito la Full Course Caution. Questo permette ai piloti davanti di poter effettuare il primo ciclo di pit stop, senza particolari scossoni nell’ordine di classifica. Con la sola eccezione di Newgarden, che grazie all’operato dei suoi meccanici, salta davanti a Rahal.
Takuma Sato e Marco Andretti decidono invece di rimanere in pista, approfittando della pace car per risparmiare qualche goccia di etanolo.
Al restart, Hunter Reay prova a superare Dixon in curva 4, ma senza successo. Il neozelandese però perde la posizione su Rossi, che aveva approfittato della bagarre per superare il compagno di squadra. Rahal nello stesso momento si restituisce il piazzamento sorpassando Newgarden.
Ma poco prima di questo avviene il colpo di scena che non ti aspetti. Dixon, dopo il sorpasso subito da Rossi, preme per sbaglio il Push To Pass, e si gira in curva 1! Il cinque volte campione precipita in ventesima posizione. Tutto da rifare.
Al giro 26, Herta passa Andretti e si riprende la testa della corsa. Tre tornate più tardi il nipote di Mario viene sfilato anche da Rossi, complice una sua escursione fuori pista, senza conseguenze.
La classifica provvisoria vede Herta con un secondo di vantaggio su Rossi e due su Hunter Reay. Seguono Rahal, Pagenaud, Ericsson, Newgarden, Power, VeeKay e l’ex di F1 Max Chilton.
Al giro 45 comincia il secondo ed ultimo ciclo dei pit stop. Herta riprende la pista con le gomme morbide, mentre Rossi opta per le dure. Gomme morbide anche per il trio del Team Penske, con Pagenaud davanti a Power, che a sua volta scavalca Newgarden. Non ci sono ordini di scuderia da parte della squadra, nonostante Josef sia in lotta per il campionato.
Dixon allunga il proprio stint all’inverosimile, nel tentativo di recuperare terreno. Rientra per lo stop finale al giro 58: in quel momento occupa la 13esima posizione.
Negli ultimi venti giri non ci sono scossoni nella top ten. Herta è bravo a gestire l’usura delle gomme più soffici, impedendo a Rossi di sfruttare la maggior durata del composto più duro. Rahal non riesce ad avvicinarsi ad Hunter Reay, e deve rinunciare al podio.
A dare spettacolo nelle tornate finali è proprio Dixon, il quale sta completando la sua rimonta. Dopo la sosta il penta campione infila Chilton prima e Jack Harvey poi, puntando alla decima posizione di VeeKay. Il sorpasso ai danni del 19enne olandese avviene nel corso dell’ultimo giro.
Clicca qui per la classifica della gara.