― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriInstacart 500: Truex l'ammazza Penske

Instacart 500: Truex l’ammazza Penske

Doveva essere un trionfo Penske, esattamente come l’anno scorso. E invece, a tagliare per primo il traguardo della Instacart 500 è Martin Truex Jr, portacolori del Joe Gibbs Racing. Il campione 2017 rompe un digiuno che durava da 29 gare, da Martinsville 2020. E spezza il dominio del team del capitano, che con i suoi tre piloti stava dominando la scena. Soprattutto Joey Logano, che a fine gara ha ammesso che il secondo posto “fa male“. Il numero 22 si deve accontentare della piazza d’onore, a dispetto di premesse ben diverse. Brad Keselowski chiude al quarto posto. Ryan Blaney addirittura decimo. Il trio è in testa per 143, 19 e 35 giri rispettivamente. Ma, per dirla alla Mourinho, con “zero tituli”.


NASCAR 2020, Martinsville: Truex re della notte


Denny Hamlin chiude in terza posizione, davanti a Keselowski. Seguono Chase Elliott, Kevin Harvick, Kyle Larson, William Byron, Christopher Bell e Blaney, che completa la top ten. la gara è spettacolare, con 22 cambi di leader tra nove nomi diversi. Le caution sono relativamente poche, sette in tutto, per un totale di 45 giri. Quest’ultimo particolare gioca un ruolo chiave nell’esito della quinta competizione stagionale della NASCAR Cup Series.

Instacart 500, come costruisce la sua vittoria Truex?

Con una gara con poche bandiere gialle, il segreto del successo è la velocità nei long run. Ed è notoriamente il punto debole del Team Penske, il quale ha tra le sue carte vincenti proprio la prestazione sugli stint brevi. Non a caso, le due stage se le portano a casa Keselowski e Logano, in quanto caratterizzate da alcune interruzioni per incidenti, il più violento dei quali riguarda Anthony Alfredo e Cody Ware.

la Stage 3, invece, si rivela una lunga sessione in bandiera verde, con le sole interruzioni dettate dagli incidenti di Tyler Reddick e Kyle Busch. In quella occasione, è Truex a fare la differenza, rimontando il distacco da Logano e superandolo a 24 giri dalla conclusione. Non tutto fila liscio per il numero 19, però: nelle fasi iniziali soffre di sovrasterzo e danneggia leggermente la sua Toyota contro il muretto esterno di curva 2. Fortunatamente, i danni sono lievi.

Il gioco delle penalità

Nella partita per conquistare la vittoria a Phoenix c’è anche la Hendrick Motorsports. Tuttavia, le vicissitudini della domenica pomeriggio gioca a loro sfavore. In primo luogo, Alex Bowman sbatte al giro 46, a seguito della toccatina di Austin Dillon. Chase Elliott e Kyle Larson hanno molta velocità nei long run, ma sono vittime delle penalità in corsia box. Larson, vincitore della scorsa gara di Las Vegas, è penalizzato addirittura due volte, obbligandolo ad un rimontone conclusosi con la settima posizione finale. Prosegue, infine, il momento magico di William Byron, che con l’ottavo posto segna la terza top ten consecutiva.

Gli altri protagonisti della Instacart 500

Kyle Busch, lo abbiamo accennato, è autore della classica “giornataccia”. In difficoltà con l’assetto tutto il tempo, il due volte iridato finisce la sua gara urtando il muro a 30 giri dal termine, innescando l’ultima caution della giornata. Un distacco netto nei confronti dei compagni di team Truex, Hamlin e Christopher Bell, tutti in top ten. Giornataccia anche per lo Stewart-Haas Racing, che piazza il solo Kevin Harvick in sesta posizione. Tutti gli altri alle prese con problemi vari. Aric Almirola è perso, Chase Briscoe impara il mestiere, Cole Custer sbatte. Michael McDowell interrompe qui la sua striscia di risultati positivi, piazzandosi 23esimo. Il pilota vincitore della Daytona 500 qui gioca in casa, essendo nato a pochi Km di distanza dal Phoenix Raceway.


Classifica di gara

Daytona 500: McDowell re della lunga notte della domenica sera