Samir Handanovic, portiere e capitano dell’Inter, ha parlato a Tuttosport della sua carriera. Dagli inizi fino al grande salto in avanti compiuto ad Udine. Nel 2012 poi l’approdo all’Inter in cui ha collezionato centinaia di presenze diventando il simbolo del club. La scorsa stagione poi è arrivata la più grande soddisfazione della sua carriera, la prima di tante altre che arriveranno: lo Scudetto. Ecco alcuni passaggi dell’intervista al quotidiano torinese.
Inter, cosa ha detto Handanovic?
Sulla fascia da capitano
“Beh, la fascia di capitano e lo scudetto sono dei master, la laurea è arrivata vivendo i difficili momenti di transizione che il club ha passato in questi anni. È stato un percorso di crescita ed era difficile prevedere quanto sarebbe durato per trovare compimento“.
Sul tanto sognato scudetto
“Nove anni fa io e l’Inter ci siamo scelti a vicenda, ci abbiamo messo tanto perché è sport, non matematica e in questo periodo, evidentemente, c’è stato qualcuno più bravo di noi. Anche per tornare in Champions ci abbiamo messo tanto tempo nonostante per un club come l’Inter quello sarebbe stato un traguardo minimo. Per vincere però ci vogliono tante cose: le persone giuste e linee guida chiare rispettate da tutti“.
Sul prestigio dell’Inter
“Certo. E questo accade già da due-tre anni. Chi gioca, percepisce di trovare di fronte una squadra forte: a me capitava ai tempi dell’Udinese nell’affrontare l’Inter. E oggi accade lo stesso agli altri quando ci incontrano“.
Sull’inizio della Juventus
“Stiamo parlando di solo due partite molto diverse tra loro. Ad agosto poi si gioca un calcio diverso rispetto al resto della stagione, per noi però era importante ricominciare vincendo per ritrovare la consapevolezza che già avevamo. Il calcio vero però inizia ora“.
Sulla qualità della rosa
No, perché quando mi giro nello spogliatoio vedo tanti giocatori forti e professionisti seri. Questa è una squadra che può e deve continuare a vincere. Non so se siamo più o meno forti rispetto a un anno fa, ma sicuramente siamo più completi. E abbiamo pure più esperienza“.
Sull’eredità di Conte
Noi giocatori dobbiamo soltanto ringraziarlo, anche se sono stati due anni impegnativi con lui. Quello che mi ha colpito di più è la mentalità che ha portato e su questo credo che abbiamo fatto il passo più grande. Conte è uno che si emoziona quando parla alla squadra e sa emozionare i suoi giocatori e non sbaglia mai il momento in cui dire le cose“.
Chi sarà il dopo Handanovic?
Tutti gli inidizi portano al portiere camerunense Andre Onana, attualmente di proprietà dell’Ajax ma imbrigliato in problemi legati al doping. Una volta superata potrà accasarsi all’Inter e prendere il posto dello sloveno, anche se ci saranno diversi problemi legati all’inattività causati dalla squalifica.