Jimmie Johnson salta la Brickyard 400, in programma questa domenica a Indianapolis. Il sette volte iridato è risultato positivo al Covid-19, e passerà i prossimi giorni a casa in North Carolina. Il californiano al momento non presenta sintomi. Il suo team, la Hendrick Motorsports, ha annunciato che Justin Allgaier prenderà il posto di Johnson per la gara di domenica. Allgaier corre nella XFinity Series con la JR Motorsports, il team di proprietà di Dale Earnhardt jr.
E’ il primo caso di coronavirus di un pilota della NASCAR, avvenuto però al di fuori dei weekend di gara. Ed è la prima volta che Johnson salta una gara dal 2002, dopo 663 partenze consecutive.
Jimmie Johnson, da Indianapolis uno stop forzato
Secondo quanto riportato dal comunicato stampa della Hendrick Motorsports, Johnson avrebbe scoperto di essere positivo la mattina di venerdì. Mentre era a casa, sua moglie Chandra aveva sviluppato sintomi simili ad una reazione allergica. Dopo aver effettuato il tampone, la donna aveva scoperto di aver contratto il virus. Di conseguenza, anche Johnson ha eseguito il tampone, scoprendo a sua volta di essere positivo. Di conseguenza, ha allertato la NASCAR.
Ora Johnson dovrà rimanere a casa almeno 14 giorni. Dopodiché, la procedura prevede di eseguire almeno due tamponi che devono risultare tutti negativi. Inoltre, dovrà sottoporsi ad una visita medica, prima di ottenere il nulla osta per rientrare in gara.
La Hendrick Motorsports ha comunicato che un membro del team 48 si è messo in isolamento volontario, essendo stato molto vicino al pilota nelle ultime settimane.
Controlli rigidissimi
La NASCAR ha implementato per il ritorno di stagione un protocollo di sicurezza specifico. Ogni membro viene controllato all’ingresso e all’uscita degli autodromi, e durante l’evento. E’ inoltre obbligatorio il distanziamento, e l’uso di mascherine e prodotti igienizzanti. Ai meccanici che lavorano in gara viene vivamente sconsigliato di rientrare nelle officine.
Tutto questo lavoro ha dato i suoi frutti, visto che gli unici casi di positività sono avvenuti lontano dalle piste. Prima di Johnson, infatti, due meccanici dello Stewart Haas Racing e uno del Team Penske avevano contratto il Covid, ma si trattavano di dipendenti che lavoravano nella sede. Nessuno di loro ha mai sviluppato sintomi gravi.
Comunicato ufficiale
Qui di sotto, riportiamo il comunicato ufficiale della NASCAR.