Un GP del Qatar dolceamaro per Joan Mir. Il campione del mondo non ha cominciato benissimo il weekend d’apertura della classe regina, faticando in qualifica, ma in gara ha ricordato a tutti che il numero 1 è lui. Dopo una rimonta straordinaria, il maiorchino ha lottato con le Ducati di Johann Zarco e Pecco Bagnaia per un posto sul podio. Le due Ducati erano in crisi di gomme, e Joan ne ha approfittato sfilandole entrambe, ma…al traguardo, l’alfiere Suzuki passa da secondo a quarto! Cosa è successo? Da fuori, è sembrato che venisse fagocitato dalla potenza delle Ducati, dotate del loro generoso motore, ma c’è dell’altro. Nel post gara, Mir ha discusso della questione: ecco cos’ha detto.
Suzuki MotoGP, una qualifica da top ten
GP del Qatar: qual è la versione di Joan Mir?
Intervistato da Motorsport.com, Mir si è detto contento di come sono andate le cose. In qualifica ha sentito che mancava qualcosa, confermando un brutto trend che avevamo già visto lo scorso anno. In gara, però, le cose si sono messe decisamente meglio. “Ho cercato di agire di conserva all’inizio per spingere forte alla fine“, ha detto il 36, “perché so che il degrado delle gomme era piuttosto alto e ho cercato di gestirlo il meglio che potevo“. Una strategia che ha pagato, a tal punto che dal decimo posto sulla griglia di partenza Joan si è ritrovato a lottare per il podio. Al penultimo giro, ha sfilato Bagnaia salendo terzo, per poi sfilare Zarco all’ultima tornata. All’ultima curva, ha optato per una traiettoria più larga, per provare ad avere più spinta. Ma non gli è servito, perché Johann e Pecco hanno sfruttato il motore delle loro Desmosedici per sverniciare la Suzuki, che da seconda è passata in quarta posizione. Ed è proprio da quella manovra che è partita la discussione.
Una mossa ambiziosa?
Molti addetti ai lavori hanno espresso perplessità riguardo quella manovra. Ad esempio, gli ex piloti Mauro Sanchini e Marco Melandri, dalle rispettive cabine di commento di Sky e DAZN, sono convinti che sia stata proprio quella mossa a costare il podio a Joan. Interpellato sulla questione, Mir non ritiene di aver commesso un errore. “E’ vero che sono andato un po’ largo“, ha ammesso il campione del mondo, “ma di solito se vai largo e nessuno ti passa allora ottieni più velocità alla fine, perché tu fermi la moto e poi riacceleri con più forza. Ma non è bastato“.
Ai suoi occhi, insomma, lui ha fatto tutto quello che poteva, ma contro la velocità delle Ducati, non sarebbe stato sufficiente neanche un miracolo. Tuttavia, Mir ha concesso che, con il senno di poi, poteva anche aspettare prima di superare Zarco. “L’ideale sarebbe stato non superare Johann“, ha detto, “tenere la terza posizione e cercare una scia per proteggermi da Pecco. Ma siamo alla prima gara, e devi correre dei rischi. Per l’ambizione, sono rimasto senza podio“.
Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione dell’ufficio stampa
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