― Advertisement ―

spot_img

Superbike, Mandalika: Toprak vince gara 2 ma è Bautista a festeggiare

Il mondiale Superbike assegna il titolo 2022 in gara 2 a Mandalika. Alvaro Bautista voleva festeggiarlo vincendo la manche, ma nulla può contro Toprak...
HomeMotoriMotoGpTecnica MotoGP: come cambia la Suzuki

Tecnica MotoGP: come cambia la Suzuki

Squadra che vince, non si cambia. E la Suzuki ha preso in parola o quasi questo detto, presentandosi alla stagione MotoGP 2021 con una moto identica al 2020 nell’impostazione tecnica. Ma è solo in apparenza, perché in realtà le evoluzioni sulla GSX-RR ci sono, anche se sono minimali. Ciò conferma la volontà da parte di Hamamatsu di evolvere un progetto già vincente, cercando di limarne i punti deboli e mantenersi competitiva. Andiamo a scoprire le novità tecniche della moto campione del mondo in carica.

Tecnica MotoGP: quali sono le modifiche sulla Suzuki?

Nei test in Qatar la Suzuki ha nascosto il suo reale potenziale, ma non mancano i motivi di frustrazione. L’ultima giornata è andata in malora per una tempesta di sabbia, e non sono mancate le lamentele del campione del mondo Joan Mir per non aver finito il lavoro di affinamento del packaging. E’ interessante notare che in quella occasione Suzuki abbia già iniziato il lavoro in ottica 2022, portando una nuova specifica di motore. Si guarda avanti, per vincere ancora.


Il 2021 di Joan Mir: “sono pronto al 70%”


Partendo dal motore, vi diciamo subito che, per regolamento, il propulsore resta così com’è. Il telaio invece cambia, anche se non si vede perché è identico a quello 2020. Ma hanno avuto poco tempo per lavorarci su, e quindi per le prime gare si userà ancora il materiale 2020. Novità anche sul forcellone, anch’esso identico all’originale ma con leveraggi diversi, e una nuova configurazione di alette. Il profilo inferiore dei “baffi da pesce gatto” sono ridotti rispetto alla vecchia specifica, in controtendenza rispetto alle altre case, le quali hanno puntato su appendici più grandi. La sensazione è che in casa Suzuki stiano cercando di compensare la mancanza di velocità di punta senza toccare il motore (che va bene), anche a costo di sacrificare un pochino di downforce. Una scelta che pagherà?

Il resto del lavoro è sull’elettronica, dove si cercano settaggi che riescano a mantenere una buona prestazione preservando la gomma posteriore. Che era il vantaggio della GSX-RR lo scorso anno. Il resto ce lo mette Joan Mir, campione del mondo in carica e pilota dal talento straordinario.


GP Qatar: FP2 MotoGP