Esordisce domani con la maglia della Nazionale agli europei indoor di atletica leggerea, Larissa Iapichino. Figlia d’arte, a soli 18 anni ha già raggiunto il miglior salto della mamma Fiona May, quel 6,91 ottenuto ad Ancona lo scorso 20 febbraio che è insieme record italiano uguagliato, record mondiale under 20 e pass per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokio.
Un bagaglio pesante quello dei genitori campioni, anche il papà Gianni è stato ottimo saltatore con l’asta, che secondo Larissa potrà alleggerirsi solo dopo aver raggiunto e superato il palmares della mamma ottenuto nella stessa specialità. Ha infatti dichiarato all’Ansa “I paragoni con mia madre Fiona May? Penso che smetteranno di farli quando supererò il numero di medaglie che ha vinto lei“.
Intanto arriva agli Euroindoor da protagonista. Domani in tarda mattinata le qualificazioni del salto in lungo, tre salti per cercare la finale che si svolgerà sabato alle 19,40. Se riuscirà a raggiungere la misura limite di 6,70 l’ingresso sarà automatico altrimenti dovrà sperare di essere tra le prime 12 che accedono alla gara che assegna le medaglie.
Perchè è importante il salto di Larissa?
Il salto di 6,91 assume un valore ancora più grande perché ha cancellato, dopo 38 anni, il record detenuto fino ad allora da un’atleta che ha fatto la storia del salto in lungo: Heike Drechsler. Ma Larissa tiene la testa ben salda sul collo e sempre all’Ansa fa un quadro delle sue emozioni: “Sono qui per fare esperienza, essere capolista mondiale stagionale non conta niente, queste sono manifestazioni in cui prevale l’esperienza. È un anno particolare e non tutte sono in formissima – spiega – a questo punto della stagione, perché stanno preparando Tokyo”
“Io vado in pedana con il solito entusiasmo, la considero la prova generale delle Olimpiadi. Chi sono le mie rivali? Non guardo mai le start list, oggi ho scambiato qualche parola con la campionessa del mondo Malaika Mihambo, è la mia preferita e sarà un onore gareggiare con lei. E tolte due o tre saltatrici, le migliori sono tutte qui. Quindi voglio soltanto divertirmi e saltare il più lontano possibile”.
Un animale da gara
Negli ultimi due anni ho sviluppato questa capacità di essere un animale da gara, ma ora è leggermente diverso perché mi trovo in una situazione particolare, è la mia prima Nazionale assoluta, i compagni sono stati fantastici, ma non dovrò farmi cogliere di sorpresa dell’emozione. Papà Gianni e mamma Fiona? Non sono qui a Torun, e sono d’accordo che debba fare la mia esperienza personale senza essere troppo influenzata”
Tanto clamore e molti riflettori tutti puntati su di lei non le fanno perdere quella genuinità da adolescente che si affaccia, appena maggiorenne, ad un mondo di adulti:
“Si è parlato tanto di me, però io mi sento la stessa di prima, in tante cose sono ancor bambina, ho solo 18 anni e, come ho detto, sono qui per fare esperienza. Ho migliorato il record della Drechsler, ma per quanto sia stato pazzesco, ho cercato di mantenere la mia normalità – racconta -. Ho appena preso la patente, uno step importante, qualcosa che mi avvicina all’età adulta. E vado verso l’esame di Maturità, la prossima settimana avrò le prove Invalsi a scuola. Sono ancora molto ‘bambina’ in tutto, a partire dalla mia timidezza. Soltanto in pedana dimostro qualche anno di più”.