L’eliminazione del Belgio contro l’Italia ha aperto una discussione interessante sulle ambizioni del Diavoli Rossi. Una squadra costruita per vincere dominando il gioco e l’avversario che però alla fine ha dovuto fare i conti con la dura realtà di una eliminazione precoce. Similmente a Francia 2016 la selezione belga cade sul più bello e la domanda che ci si sta ponendo è questa: la generazione d’oro belga ha fallito in pieno?
Eliminazione del Belgio: fallimento oppure no?
Partiamo dal Mondiale del 2014. Era la prima volta che il Belgio si presentava ad una manifestazione del genere con gli interessi dell’opinione pubblica. Quella squadra presentava dei giocatori molto interessanti e di sicuro avvenire. De Bruyne, Hazard e Lukaku giovanissimi, Mertens ventisettenne che deliziava Napoli, Kompany a dirigere la difesa e un ventiduenne Courtois in porta. Per la prima volta nella sua storia il Belgio aveva una squadra davvero interessante. Il percorso si è interrotto contro l’Argentina finalista del torneo, ma la sconfitta per 1-0 contro Messi era tutto sommato accettabile. Si respirava comunque un grande ottimismo per questa selezione. Arriva Euro 2016 e il disastro è totale: eliminazione ai quarti di finale contro un Galles coriaceo e vera sorpresa del torneo.
Una eliminazione che convinse la federazione a virare su Roberto Martinez, che prese così il posto del mai amato Wilmots. La mossa funziona, perché il Belgio finalmente comincia a giocare un buon calcio sfruttando la grande qualità a dimostrazione. Con questa premessa si arriva a Russia 2018 e la selezione convince. Girone superato agevolmente e ottavi sofferti contro il Giappone, ma comunque superati. Ai quarti c’è il Brasile e i verdeoro sono favoriti. Eppure a spuntarla è il Belgio per 2-1 con una prestazione sontuosa, specie da parte di Lukaku e De Bruyne. In semifinale c’è la Francia e stavolta i belgi cadono. Tuttavia la squadra di Martinez si prenderà uno storico terzo posto ai danni dell’Inghilterra. Sembrava il preludio per una vittoria di Euro 2020.
Cosa è successo e conclusione
La squadra di Martinez ai nastri di partenza era accreditata come una delle possibili vincitrici. C’era tutto per crederci: gioco, giocatori ed esperienza. Il girone è stato passato agevolmente, ma le gare con Portogallo e Italia hanno fatto vedere il più grande limite di questa selezione: la personalità. Escluso il terzo posto del mondiale del 2018, parliamo di eliminazioni davvero troppo precoci per una squadra con quel talento a disposizione. Soprattutto per una selezione che in queste ultime quattro edizioni partiva come una delle più papabili alla vittoria finale.
Il miglior risultato resta quel terzo posto a Russia 2018, ma anche la consapevolezza di una squadra comunque competitiva. Il lavoro svolto dalla federazione dopo Euro 2000 ha dato i suoi frutti, perché i giocatori belgi sono tutti protagonisti nei loro club d’appartenenza. La sensazione però è che questa sia stata veramente l’ultima occasione buona per la generazione d’oro di mettere in bacheca il primo trofeo del Belgio. Tra due anni ci sarà Qatar 2022, ma sarà ancora lo stesso Belgio? Sicuramente sarà competitivo, ma allo stesso livello di questo?