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L’Italia si ferma e la Spagna vince 1-2

L’Italia si ferma in semifinale di Nations League contro le Furie Rosse. Nel primo tempo Ferran Torres sigla due gol, a dieci minuti dalla fine della gara Pellegrini riapre i conti. Dopo trentasette gare senza sconfitta termina l’imbattibilità degli azzurri. Domenica 10 ottobre ci sarà la finale terzo-quarto posto contro la perdente di Francia-Belgio.

Quali sono le scelte dei tecnici?

Sono diverse le sorprese da entrambe le parti.
Mancini sceglie il 4-3-3 per l’Italia. Tra i pali non c’erano dubbi sulla titolarità di Donnarumma. Sulle corsie esterne della difesa giocano Di Lorenzo ed Emerson Palmieri. In difesa c’è la prima sorpresa: Bastoni affianca Bonucci. Solito centrocampo con Jorginho, Verratti e Barella. Nel tridente giocano Chiesa e Insigne con la sorpresa Bernardeschi falso nove.
Stesso modulo anche per Luis Enrique. Unai Simon in porta e linea difensiva con  Azpilicueta, Laporte, Pau Torres e Marcos Alonso. A centrocampo gioca il 17enne Gavi con Koke e Busquets. In attacco spazio a Ferran Torres, Oyarzabal e Sarabia.
Arbitra dil direttore di gara Sergei Karasev, si gioca allo stadio Giuseppe Meazza di Milano.

L’Italia si ferma amaramente

Non una prestazione brillante quella degli azzurri. La serata a dire il vero comincia male appena Donnarumma tocca il primo pallone della sua gara. Una pioggia di fischi insensata da parte dei tifosi milanisti nei suoi confronti a causa dell’approdo al PSG. Luis Enrique imbriglia bene i nostri scegliendo il falso nove. La difesa azzura così è andata in tilt. Pesano anche gli errori individuali nella gara: Bastoni sbaglia totalmente sullo 0-1 di Ferran Torres e anche Bonucci ha le sue colpe saltando col gomito alto su Busquets e guadagnandosi l’accesso anticipato agli spogliatoi. La nota positiva di questa serata è l’impegno messo in campo nel secondo tempo. A dire il vero comunque è stata una serata negativa per molti nostri elementi:

  • Di Lorenzo
  • Verratti
  • Barella
  • Bernardeschi

Il primo ha patito le pene dell’inferno come tutta la nostra retroguardia. Stecca completamente il centrocampo con Verratti e Barella, mai in partita e nervosissimi a tal punto da costringere Mancini a sostituirli. Non bene anche Bernardeschi nella posizione di falso nove. Spento e fuori partita, si vede solo quando coglie il palo. Bene invece i subentrati come Chiellini, Locatelli e Pellegrini. Il difensore ha portato fisicità ed esperienza in mezzo alla difesa. I due centrocampisti qualità e centimetri in mezzo al campo. Il secondo segna anche la rete della speranza. Male invece l’ingresso di Moise Kean, mai pericoloso e colpevole di non aver saputo sfruttare qualche situazione favorevole. Il migliore in campo è Federico Chiesa, sempre in gara e l’ultimo a mollare. L’azione creata per il gol di Pellegrini è un’esplosione di cattiveria e qualità.

Commenti sulla Spagna

Sicuramente l’espulsione di Bonucci ha aiutato le Furie Rosse, ma una cosa è certa: la qualità degli spagnoli è di livelli eccellenti. Tutti promossi nella banda di Luis Enrique. Il CT continua a ribattere colpo su colpo alle ingiuste critiche della stampa spagnola nei suoi confronti. Bene la fase difensiva: Laporta e Pau Torres arginano egregiamente gli attacchi azzurri. Molto bene Marcos Alonso, un’ala aggiunta per tutta la gara. Diligente la prova di Apzilicueta. Centrocampo di grandissima qualità e quantità. Koke e Busquets i soliti veterani, la sorpresa è Gavi. Diciassette anni debuttante più giovane di sempre della nazionale. In realtà sembrava fosse da sempre impiantato negli schemi delle Furie Rosse. Ottima prova anche per gli attaccanti, soprattutto per il matador Ferran Torres. I loro continui movimenti hanno messo in difficoltà la difesa azzurra. L’Italia si ferma contro un’ottima Spagna.

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