La crisi del 2020 ha imposto ai club diverse restrizioni che hanno colpito in maniera incontrovertibile il bilancio 2019-2020. Tra questi il Liverpool è una delle società inglesi che ha subito di più dalle chiusure e che ha registrato un bilancio in rosso dopo un 2018-2019 positivo. I Reds, infatti, nella canonica nota annuale riferita al bilancio, hanno comunicato di aver incassato 490 milioni di sterline, 43 milioni in meno rispetto all’annata precedente (533 milioni). A causare questa grave perdita nel bilancio è stata la chiusura degli stadi, l’aumento del tetto salariale a 333 milioni e il minor numero di partite giocate (che significa meno introiti in diritti televisivi).
Bilancio Liverpool in rosso: perchè la cosa non è grave?
La situazione dei Reds non è positiva, ma se paragonata agli altri colossi inglesi, assume sfumature meno tragiche. Basti pensare che il club di John W. Henry ha intelligentemente messo in porto sponsorship fondamentali per sopravvivere dal funesto anno 2020. Quali? La società britannica ha infatti avuto la capacità contrattuale di assicurarsi degli accordi con otto società asiatiche, che hanno aumentato il prestigio del marchio Liverpool in Viet Nam, Singapore e Thailandia. Ecco che dunque i danni sono stati leggermente attutiti, sebbene non si possa parlare di stagione positiva.
Collegandosi a questo discorso, il managing director del Liverpool Andrew Hughes ha commentato positivamente il bilancio 2019-2020 nonostante le evidenti perdite. “Il bilancio inizia a risentire degli effetti della pandemia. Prima del Covid avevamo una situazione finanziaria solida. Ora però possiamo guardare al futuro, verso la conclusione di questa stagione e, si spera, un inizio più normale per la prossima”.
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