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Livio Suppo: il manager Suzuki che bacchetta la Honda

Dopo Ducati e Honda (più un periodo di pausa a produrre e-bike), Livio Suppo abbraccia la nuova sfida in Suzuki. Ma prima di questo ha buttato lo sguardo all’indietro, osservando ciò che succedeva nel suo vecchio muretto box. La HRC ha vissuto finora un periodaccio, tra mancanza di risultati ed i problemi fisici della sua stella Marc Marquez. Suppo, che nel box Repsol ha lavorato per sette anni, ha analizzato le mancanze del team dell’Ala Dorata più e più volte: ve le proponiamo qui.


Colpo grosso alla Suzuki: preso Livio Suppo


Quali sono stati gli errori della Honda secondo Livio Suppo?

Il primo sbaglio della HRC, secondo Suppo, è stato quello di aver lasciato andare via Dani Pedrosa. Nel 2018 lo spagnolo si è ritirato, causa i risultati sempre peggiori e l’enorme quantità di cadute ed infortuni. Suppo ha sempre sostenuto che Honda dovesse trattenere Dani almeno come collaudatore, invece di lasciarlo a disposizione di KTM. Questo ha condizionato lo sviluppo della moto, sempre più concentrato sulla guida di Marc Marquez. Se ci pensiamo bene, è lo stesso errore commesso da Ducati con Casey Stoner (a quei tempi il team era gestito da Suppo, che infatti non ammette tale errore), il quale domava la Desmosedici 800 come nessun’altro sapeva fare. Ma poi, l’australiano ha cominciato ad avere problemi di salute, prendendosi tre mesi di stop nel 2009 per l’apparizione dei primissimi sintomi della sindrome da fatica cronica. E per i bolognesi fu la catastrofe, proseguita anche con il fuoriclasse dei fuoriclasse Valentino Rossi. Suppo ha visto in Honda la stessa situazione, quando Marquez si è spaccato il braccio nel 2020. Con una moto troppo rigida e con un anteriore traditore (a meno di non spingere duro), i rider HRC cadevano spesso o faticavano a stare in top ten. I dati statistici sono eloquenti: l’ultima vittoria “fuori Marquez” è il GP d’Argentina del 2018, ad opera del satellite Cal Crutchlow.

Panico e concessioni

Secondo Suppo, l’infortunio di Marquez ha mandato i vertici Honda nel panico. Senza l’unico pilota capace di vincere, cosa fare? Il 2020 è stato infatti un annus horribilis per l’Ala Dorata, con zero vittorie ed il quinto posto nel mondiale dietro la “giovane” KTM. Il 2021 ha rivisto Marquez recuperare parte della forma, come dimostrano le tre vittorie conquistate in quell’anno. Ma la solfa non è cambiata: senza il “Cabronsito”, la RCV non riusciva a vincere. La situazione era talmente disperata che Pol Espargaro, entrato nel team nel 2021, ha persino invocato le concessioni. Suppo è inorridito dalle parole del catalano, sostenendo che se Soichiro Honda fosse ancora vivo…lo avrebbe licenziato! In ogni caso, la Honda non avrebbe mai potuto riprendere le concessioni, perché la normativa “pandemica” indicava che gli aiutini per le case che non vincono si possono perdere ma non guadagnare (la norma da quest’anno è stata cassata). Parlando di piloti, Suppo ha indicato un altro errore nella selezione dei giovani. Joan Mir era in contatto con HRC nel 2018, ma Alberto Puig gli aveva offerto un posto in un team satellite. Il maiorchino voleva la moto factory, e non ha accettato. Nel 2020 Mir ha vinto il mondiale con la Suzuki. Il tecnico piemontese sostiene che Honda ha commesso lo stesso sbaglio con Jack Miller e con Franco Morbidelli, altri due giovani di belle speranze che ora rappresentano marche rivali.

Immagine in evidenza di Suzuki Racing, per gentile concessione