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Nasce oggi: Loris Capirossi

Buon compleanno, Loris Capirossi! Oggi l’ex pilota imolese compie 47 anni. In questo articolo ripercorreremo le tappe più importanti della sua lunga carriera.

Nato a Castel San Pietro Terme, nel bel mezzo della patria dei motori, Loris Capirossi non poteva non diventare pilota di moto. Fu un talento precoce: nel 1987 disputò il primo campionato italiano, tre anni dopo era già campione del mondo! Con la Honda 125 messagli a disposizione da Paolo Pileri, “Capirex” conquistò due GP e si fregiò del titolo a soli 17 anni di età. Nel 1991 fece ancora meglio, vincendo 5 GP e bissando l’iride della ottavo di litro a mani basse. A meno di 20 anni, Capirossi aveva già due titoli mondiali in tasca!

La precocità dell’imolese spinse Pileri a portarlo subito in 250, con una Honda. Dopo un 1992 di apprendistato, il ’93 lo vide già in piena lotta per il mondiale. Forte di tre vittorie, Loris Capirossi arrivò a contendere il trofeo con il giapponese Testuya Harada. Nell’ultimo GP di Jarama, Loris sbagliò completamente la scelta delle gomme, aprendo così le porte del titolo all’alfiere Yamaha.

Nel 1994 Capirossi, la Honda ed il team Pileri erano pronti a conquistare il titolo nella 250, ma il loro sogno fu messo in discussione dall’ascesa della stella Max Biaggi. Capirex, con quattro vittorie e nove podi, tenne duro, ma un infortunio a poche gare dal termine gli costò caro.

Per il 1995, Pileri alzò l’asticella allestendo un programma per la 500, complice il supporto di Honda e della Marlboro. Il pilota non poteva essere che Capirossi. Al suo primo anno nella classe regina il giovane talento imolese scoprì quanto fosse duro l’apprendistato nell’Olimpo, specie se fatto con una squadra privata. Comunque ottenne un podio nell’ultima gara al Montmelo, e concluse il mondiale con un ottimo sesto posto.

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Per il 1996 Loris sentì il richiamo della moto ufficiale, e accettò la proposta di Kenny Roberts di unirsi al suo team. Peccato che in quell’anno la Yamaha fosse nel pieno della sua crisi tecnica, con la YZR che faticava a tenere il passo delle Honda ufficiali ma anche private. Si tolse comunque una grande soddisfazione, vincendo il suo primo GP nell’ultima di campionato a Eastern Creek. Ma fece peggio dell’anno prima, decimo, cosa che lo spinse a ritornare in 250.

Nel 1997 Capirossi firmò per l’Aprilia, complice il gran rifiuto di Biaggi che non voleva dividere il box con Harada. Dopo un primo anno deludente, nel 1998 il romagnolo si mostrò nella sua miglior veste. Con una moto imbattibile come la RS250 Loris si batté con il compagno di squadra per un testa a testa emozionante, con un giovanissimo Valentino Rossi a fare da terzo incomodo. L’epilogo della stagione fu in Argentina, quando Capirossi all’ultimo giro sferrò un attacco “matto e disperatissimo” per dirla alla Leopardi contro Harada. Testuya cadde, Loris vinse il titolo. Seguirono polemiche.

Harada accusò capirossi di averlo fatto apposta, tesi sposata anche da Aprilia che licenziò l’imolese. Seguì persino una causa legale che però finì a favore di Loris. Per il 1999 il neo campione del mondo ripiegò su una Honda messagli a disposizione dall’amico Gresini. Nonostante due vittorie, Loris non poté far nulla per arginare lo strapotere dell’Aprilia, e di Rossi.

Il passaggio al nuovo millennio videro Loris Capirossi tornare in 500, con la Honda di Sito Pons. Il 2000 lo vide trionfare al Mugello nel GP dove Biaggi e Rossi capitolarono. Il 2001 fu ancora migliore: nonostante la mancanza di vittorie Capirex fu più costante, grazie a nove piazzamenti sul podio. Finì terzo nei punti, dietro a Rossi e a Biaggi. Nel 2002 l’ingresso delle MotoGP a quattro tempi resero la sua Honda 500 improvvisamente obsoleta. Nonostante fosse più competitivo che mai, Loris pagò il deficit di cavalli della sua moto, raccogliendo al massimo due terzi posti. Ad Assen finì all’ospedale con un polso rotto, e non mancò di evidenziare la sua frustrazione. In estate firmò per la Ducati, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera.

Fin dall’inizio del 2003 Loris Capirossi si mostrò il capitano perfetto per la Desmosedici. La sua guida arrembante era congeniale alla potentissima ma scorbutica V4 bolognese. Inoltre, aveva il dente avvelenato per le delusioni dell’anno prima. Tutto questo si tradusse in una stagione da urlo per entrambi. A Suzuka, prima gara dell’anno, Loris e la Ducati centrarono subito il podio. Al Montmelo, alla sesta gara in rosso, condusse tutta la gara vincendola, nonostante avesse alle spalle un cagnaccio del calibro di Valentino Rossi. Atri tre podi ed una costanza incredibile portarono la nuova accoppiata romagnola a classificarsi al quarto posto nel mondiale piloti. Il duo Capirossi-Ducati faceva paura.

Carlo Pernat racconta un aneddoto su Loris Capirossi.

Gli anni successivi però non confermarono il potenziale. Nel 2004 la Ducati stravolse completamente il progetto, che si rivelò fallimentare. Un podio ed un nono posto finale furono il massimo raccolto dall’imolese. Nel 2005 arrivarono le gomme Bridgestone, che furono determinanti per la resurrezione. Capi vinse due GP e fece sesto nel finale. Erano di nuovo pronti per lottare per il titolo.

Ed il 2006 sembrava l’anno buono. A Jerez dominò dall’inizio alla fine, e aggiunse altri tre podi nelle successive cinque corse. Ma al Montmelo la situazione prese una piega inaspettata. Un contatto al via con Sete Gibernau scatenò una carambola che coinvolse entrambi, più Marco Melandri, Colin Edwards e John Hopkins. Quello spaventoso incidente lasciò Capirossi con diverse fratture, che condizionarono il resto della sua stagione. A detta di molti, senza quell’episodio Capi e la Ducati avrebbero potuto vincere il mondiale.

Il passaggio della 800, a partire dal 2007, segnò lo spartiacque della carriera di Loris Capirossi. Nel primo anno della nuova categoria. il pilota non si adattò alla nuova formula tecnica, e subì l’avanzata del nuovo compagno di team, Casey Stoner. Vinse la gara di Motegi, per poi lasciare Borgo Panigale e proseguire con la Suzuki.

A bordo della moto giapponese Capirex disputò tre stagioni, dal 2008 al 2010. Lottando con una moto dotata di grande potenza ma di pochissima trazione, il romagnolo conquistò un solo podio, e non fu mai nelle condizioni di vincere. A complicare le cose ci pensarono gli infortuni, sempre più numerosi e con recuperi sempre più lunghi, complice l’avanzare dell’età.

Nel 2011 riprese in mano una Ducati, anche se era quella satellite del Pramac Racing. Anche qui gli infortuni giocarono un ruolo importante: i vari problemi fisici gli costarono la partecipazione a ben 4 GP. Nel mese di settembre annunciò il ritiro.

Nel 2017 Capirossi aprì un nuovo capitolo della sua vita motociclistica, entrando a far parte della Safety Commission della Dorna. Oggi si gode la sua vita “normale” nella sua casa a Montecarlo, con accanto la moglie Ingrid ed il figlio Riccardo. Ha fatto anche una breve incursione come commentatore TV per Sky.

Le statitsiche: https://www.motogp.com/it/riders/Loris+Capirossi

MotoGP, Dorna aiuta i team piccoli: https://sport.periodicodaily.com/dorna-pronti-aiuti-economici-per-team-indipendenti-della-motogp/