Mancano pochi giorni all’inizio del Mondiale di F1 2021. Il campione in carica Hamilton, dovrà difendersi dagli attacchi di Max Verstappen. La Ferrari invece sarà spettatrice di un duello che potrebbe risollevare un’intera federazione aspettando il tanto atteso 2022.
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Mondiale F1 2021: sarà la stagione della Red Bull?
La Formula Uno negli ultimi anni ha presentato un campionato già deciso ancor prima dello spegnimento dei semafori. La forza della Mercedes ha stroncato ogni possibile duello e lotta al titolo, privando tutti i fan della Formula Uno della spettacolarità di questo sport. La stagione 2020 ha presentato un copione troppo monotono per poter essere replicato anche in occasione del 2021. Le modifiche al regolamento imposte alle dieci scuderie, hanno cambiato le carte in tavola. La federazione sa che l’incertezza della vittoria o quantomeno la presenza di una rivalità è vitale per la F1. Lewis Hamilton ha legittimato la sua grandezza con il settimo titolo mondiale sebbene il britannico abbia più volte dichiarato di voler affrontare un avversario capace di tenere lo stesso ritmo offerto dalla Mercedes.
Ci ha provato senza successo la Ferrari, prima con Vettel e poi con Leclerc. Dal 2020 la Red Bull è diventata la seconda forza del mondiale e i test in Bahrain, l’hanno individuata come la vettura più veloce e soprattutto più affidabile del circus. Verstappen ha dunque l’obbligo di rinvigorire uno sport che per troppo tempo è stato offuscato dalla luce argentata della Mercedes. I tifosi si aspettano uno scontro al vertice. La Mercedes si presenta come la scuderia campione in carica da ormai sei stagioni, dominatrice dell’era turbo-ibrida. La Red Bull dopo anni può realmente ambire alla vittoria finale. La Formula Uno gioverà del duello tra Hamilton e Verstappen (senza dimenticare Perez) per quella che dovrà essere la stagione di transizione verso un futuro che si avvicina sempre più.
Non si escludono sorprese
Non bisogna però escludere possibili sorprese per la stagione 2021 della Formula Uno. La scuderia della McLaren, arriva forte del terzo posto ottenuto nella scorsa stagione (miglior risultato dal 2014). L’addio di Sainz, ha permesso al team di mettere sotto contratto un pilota di prima fascia come Daniel Ricciardo. L’australiano, 31enne, ha l’ultima occasione della sua carriera per ottenere risultati importanti. Alla Red Bull è stato oscurato dalla giovinezza di Verstappen mentre in Renault ha fatto il massimo con una vettura nella media. La McLaren rappresenta l’ennesima occasione per evitare di essere etichettato come un eterno secondo. Norris ha dimostrato di avere la stoffa del campione del mondo e la leggerezza di un ragazzo che si appresta a disputare la sua terza stagione in Formula Uno. Lui è il futuro della McLaren e della F1.
A meno di clamorosi colpi di scena, l’Aston Martin dovrebbe limitarsi a lottare per la terza o quarta posizione nel Mondiale Costruttori. Dopo aver copiato la Mercedes W-10 nella passata stagione, il team di Lawrence Stroll ha dimostrato di aver sbagliato qualcosa nell’adeguare la loro “Mercedes riverniciata” in base ai nuovi regolamenti aereodinamici. Vettel però porterà esperienza e collaborerà con gli ingegneri nel sviluppare la vettura. Stroll si limiterà a sorridere alla stampa e fornire prestazioni altalenanti durante la stagione. Peccato, una coppia formata da Perez e Vettel avrebbe portato il team britannico verso traguardi più gloriosi.
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La Ferrari dovrà ritrovare se stessa
Parliamo ora della scuderia Ferrari. Il team italiano, si trova nella suo periodo più difficile dopo i 20 anni di astinenza interrotti dal leggendario Michael Schumacher. La situazione però non sembra presentare un via d’uscita. La stagione 2020 è stata la peggiore nella storia del cavallino. Troppi errori, troppe disattenzioni e troppa superficialità nello sviluppo della monoposto. I tifosi, sono stati costretti ad esultare per un quarto o quinto posto (nel migliore dei casi). Tante le parole pronunciate da Mattia Binotto; il suo “c’è da capire, dobbiamo capire” è diventato il capro espiatorio per non ammettere la totale incompetenza nel gestire una gloriosa scuderia di Formula Uno.
Il 2020 ha lasciato cicatrici che difficilmente si rimargineranno in una sola stagione. L’arrivo di Sainz ha allentato la pressione dei tifosi sulla nuova monoposto che rispetto al 2020 avrà un motore degno di essere definito tale. Binotto ha però più volte specificato come il team, dopo le prime 5-6 gare penserà già al 2022. Una mossa che fatico a comprendere. La Ferrari è diventata un team di metà classifica? Le risorse non permettono di conseguire due obiettivi nello stesso momento? Il team a livello economico non ha nulla da invidiare alle altre scuderie. La mancanza di progettazione o meglio, una progettazione errata, ha costretto la Ferrari a tenere la testa bassa come se fosse una scuderia qualsiasi. La Ferrari è sinonimo di Formula Uno. Non sarebbe inadeguato affermare che il male della scuderia è la completa inadeguatezza degli uomini che la gestiscono.
L’unico bagliore di speranza, è la lettera C che accomuna Charles Leclerc e Carlos Sainz. I due sono piloti giovani e talentuosi. Il monegasco è un futuro campione del mondo che ha deciso di legarsi alla Ferrari per sei stagioni. Lo spagnolo invece ha dimostrato di essere competitivo, sebbene le due stagioni in McLaren non lo abbiano visto lottare per traguardi importanti. Non lo farà nemmeno in Ferrari, almeno non per il 2021. L’obiettivo per il Mondiale di F1 2021, sarà rialzare la testa dopo il drammatico 2020. Il terzo posto nei costruttori, sarebbe come vincere il titolo mondiale. Questo dovrebbe bastare per far comprendere quanto la Ferrari sia davvero caduta in basso.
Sito ufficiale F1.com