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Mondiale Superbike, verso un campionato invernale?

Il mondiale superbike è fermo, come il resto del motorsport, d’altronde. La pandemia di coronavirus ha sospeso ogni cosa, e non si sa quando si ripartirà. Se l’estate sarà favorevole, ci aspetta un calendario ingolfato, pieno di gare di ogni sorta. Come fare per evitare concomitanze scomode? Un’idea c’è.

Andrea Quadranti, direttore sportivo di MV Agusta, ha lanciato una proposta che potremmo definire rivoluzionaria. La sua idea è quella di far iniziare il mondiale superbike a fine estate, ad agosto oppure a settembre, e di farlo concludere a maggio. Insomma, si percorrerebbe la stessa strada del calcio, una sorta di campionato invernale. Non sarebbe neppure una novità assoluta: nel mondiale endurance questo format è in vigore da un paio di anni, con risultati controversi.

La proposta di Quadranti ha dei vantaggi. Come spiega lui stesso in un’intervista a GpOne, con il calendario attuale il mondiale superbike finisce ad ottobre, e pochi giorni più tardi iniziano i test per la stagione successiva. Team e piloti hanno poco tempo per riprendersi. Con un calendario più dilatato, invece, si ha il tempo per fare tutto, dalle preparazioni fisiche allo sviluppo tecnico.

Ma il vantaggio vero è quello di evitare concomitanze scomode. Con la situazione attuale, la SBK è costretta a convivere con la Formula 1 e la MotoGP, i quali hanno calendari che superano i 20 GP. I weekend concomitanti rubano spazio alle derivate di serie, un problema che può essere risolto facilmente gareggiando nei mesi in cui i campionati concorrenti sono a riposo.

Ma detto dei vantaggi, ci sono anche degli aspetti critici. Correre in inverno significa tagliare fuori l’Europa, perlomeno in gran parte. Al di là del discorso dei costi, per il momento aleatorio, il calendario invernale porterà ad avere più gare in Asia. E questo potrebbe essere un bene per le case, soprattutto le giapponesi. L’Europa potrebbe divenire l’approdo conclusivo del campionato (Quadranti sogna un finale ad Imola, come ai vecchi tempi!).

Un altro svantaggio viene da quei piloti che dal motomondiale vorrebbero passare in SBK. Con un campionato che inizia a fine estate per loro sarebbe impossibile debuttare, essendo ancora impegnati nel campionato d’origine. L’ultimo problema riguarda le possibili concomitanze con i saloni tipo EICMA, dove si presentano le novità per l’anno venturo, ma per Quadranti si risolve facilmente: basta presentarle in pista!

Tutto questo, però, rientra ancora nel campo delle ipotesi. La proposta di Quadranti deve ancora essere approvata, e non è detto che trovi l’approvazione di tutti. Lo stesso manager racconta di averne parlato con Manuel Puccetti e Marco Barnabò, team manager dei due team privati più importanti del mondiale superbike. Entrambi hanno accolto l’iniziativa, ma bisogna vedere come la pensano le case ufficiali. Quadranti dichiara che ne sta parlando con Ducati, BMW e Yamaha, cosi come al general manager della SBK, Gregorio Lavilla. Se troverà consensi, la proposta verrà discussa nelle prossime settimane.

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