Il GP di Jerez della Moto3 parla portoghese nelle FP3, ma con l’accento brasiliano. Al termine dell’ultima sessione di prove libere è Diogo Moreira a guidare la classifica combinata. Ma brillano anche i piloti italiani, con i nomi che contano che passano direttamente in Q2.
GP Jerez, Moto3: la cronaca delle prove libere “arancioni”
GP Jerez Moto3: cosa succede nelle FP3?
Con un sole che spacca le pietre, anche se le temperature sono piuttosto fresche, il divario tecnico tra Honda e KTM sembra ridotto. Tuttavia, le moto austriache sembrano adattarsi meglio a questo circuito, al punto da occupare otto delle prime dieci posizioni. Moreira, alla sua sesta gara in Moto3, piazza il miglior tempo che gli vale il primato anche nella combinata. Non è la prima volta che il ragazzo arriva ai piani alti, segno di un potenziale interessante. Un potenziale che si vede anche in David Salvador, che piazza la terza migliore prestazione sulla moto di John McPhee. Lo spagnolo è a meno di due decimi dalla piazza d’onore, occupata da Izan Guevara. Fossi in McPhee mi preoccuperei…può invece smettere di preoccuparsi Dennis Foggia, che con il quarto crono accede direttamente alla Q2. Idem con patate per Andrea Migno, sesto di mattinata. Ma entrambi sono gli unici hondisti in un mare di KTM, situazione che non è ideale pensando alla gara di domani: la vittoria qui è fattibile? Intanto, scorriamo la classifica, che ci dice che Deniz Oncu è nel “panino” degli italiani. Chiudono la top ten Jaume Masia, Ryusei Yamanaka, Sergio Garcia e Carlos Tatay. Riccardo Rossi accede alla seconda qualifica per il rotto della cuffia, con il 14esimo tempo. Stefano Nepa non va oltre la 20esima posizione, Matteo Bertelle è 22esimo, Elia Bartolini 24esimo. Tatsuki Suzuki manca l’accesso a sua volta per via di una scivolata nei minuti decisivi. Infine, segnaliamo l’ultima prestazione di Ana Carrasco, la cui operazione rientro in Moto3 si sta rivelando un disastro. La ragazza spagnola, su un terreno amico come Jerez, chiude a quasi un secondo dal penultimo, il rookie Taiyo Furusato. Ma non era meglio restare in Supersport 300?