Aprilia potrebbe essere la sorpresa della MotoGP, secondo Simon Crafar. Il neozelandese, ex pilota di 500 e superbike, oggi lavora come opinionista presso la Dorna, ed ha l’occasione di osservare la classe regina da “insider”. Nella sua colonna “Simon Says” sul sito ufficiale Crafar dichiara che sia lui che il resto del paddock sono rimasti colpiti dalle prestazioni della RS-GP nei test in Qatar, e vedono nel 2021 l’anno della grande riscossa per la casa di Noale. Che sia la volta buona per la casa italiana?
Presentazione MotoGP, è il turno di Aprilia
MotoGP, cos’ha detto Simon Crafar dell’Aprilia?
Nella sua colonna, l’ex pilota ha detto che le prestazioni della RS-GP hanno stupito chiunque nel paddock, compreso lui stesso. La casa di Noale, sfruttando le concessioni regolamentari, ha rivoluzionato il progetto, cambiando motore, telaio e aerodinamica. Il risultato ha fatto spalancare gli occhi al paddock, secondo Crafar. Aleix Espargaro è stato costantemente tra i primi dieci in tutte le cinque giornate di test in cui si è confrontato direttamente con i big. Ha giusto mancato la simulazione del passo l’ultimo giorno, a causa di una scivolata. Non è stato altrettanto brillante il nuovo compagno di squadra Lorenzo Savadori, ma c’è una spiegazione. Il cesenate ha una spalla infortunata, e non ha mai guidato al 100%. E paga ancora lo scotto del noviziato.
Queste performance hanno colpito positivamente l’ex pilota, il quale ritiene che la moto veneta sia un deciso passo avanti rispetto a quelle degli anni precedenti. “La RS-GP 2021 è l’Aprilia più competitiva che abbia mai visto“, ha affermato il neozelandese. Quanto queste impressioni siano reali, solo la gara ce lo potrà dire. Ma le premesse sembrano assai buone. Prima di lasciarvi, qualche piccolo appunto di tecnica.
Una moto rivisitata da cima a fondo
Simon Crafar infatti ha parlato della RS-GP 2021 come la migliore Aprilia di sempre in MotoGP, frutto di tanti cambiamenti. Ma cos’è che è cambiato? Cominciamo dal motore, che presenta una configurazione a V di 90 gradi (stile Ducati, per intenderci). Il propulsore deriva in parte dal modello 2020, ma presenta testate di nuova progettazione. Lo scarico doppio e l’airbox sono anch’essi nuovi, così come il telaio che dispone di rigidità diverse. Il codone posteriore presenta la “salad box” di chiara ispirazione Ducati, ma non sappiamo cosa ci sia dentro. Ma il lavoro più grande è sull’aerodinamica, con una carena ed un cupolino inediti, e due alette molto pronunciate. Le alette sono disponibili in tre configurazioni diverse, tra basso, medio ed alto carico. Un lavoro enorme, che almeno per adesso sembra dare i suoi frutti. In bocca al lupo, Aprilia!