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MotoGP: nuova pista in Ungheria, un progetto tutto italiano

L’Ungheria tornerà nel 2023 ad essere una tappa del motomondiale e lo farà con una pista completamente nuova, fra i progetti quello italiano firmato dallo Studio Dromo di Jarno Zaffelli.

Il ritorno dell’Ungheria

Carmelo Ezpeleta ha firmato un accordo per riportare nel 2023 il motomondiale in Ungheria, ma il ritorno delle due ruote non avverrà tra le curve all’Hungaroring, il circuito dove corre abitualmente la Formula 1. È stato direttamente il governo magiaro a prendersi in carico la realizzazione di un nuovo circuito con il quale si puntasse a far tornare in Ungheria i prototipi a due ruote più veloci del pianeta. Le trattative dunque sembrerebbero essersi concluse con successo e dopo l’apertura del bando di gara siamo ora finalmente arrivati alla fase clou. Infatti in questo momento tutti i progetti sono sul tavolo del governo che dovrà valutare quale risponderà maggiormente ai suoi interessi. Tra questi ce n’è anche uno a firma italiana, il progetto dello Studio Dromo di Jarno Zaffelli.

Il progetto Dromo

Il progetto dello studio Dromo è firmato da Jarno Zaffelli. Il progettista ha già un “suo” circuito nel mondiale, il Termas de Rio Hondo in Argentina mentre negli ultimi tempi è alle prese con le rifiniture finali dell’autodromo di Franciacorta che dunque verrà presto inaugurato. Il tracciato pensato per l’Ungheria si snoda lungo 15 curve per un totale di circa 5 chilometri. Il tempo ideale di percorrenza è stimato tra 1’35” e 1’40” il che farebbe del circuito ungherese uno dei più veloci del mondiale. Attenzione però perché nonostante le velocità elevatissime il tracciato è pensato per garantire la massima sicurezza dei piloti. I progettisti Dromo si sono avvalsi infatti del sistema DroCAS, un simulatore che valuta le distanze ideali tra limiti della pista e vie di fuga prendendo in considerazione sia le moto che le auto. Velocità, sicurezza e … spettacolo, infatti il progetto Dromo ha tenuto in forte considerazione i bisogni degli spettatori sia da casa che dal vivo. Mentre i primi si dovranno accontentare, si fa per dire, di un minimo assicurato di 5 curve pensate proprio per favorire i sorpassi, oltre ad un settore estremamente tecnico, quello centrale, il pubblico dal vivo avrà a disposizione delle tribune tali per cui si potrà godere a 360° del tracciato. Non ci resta dunque che attendere per scoprire quale sarà il nuovo teatro di una delle tappe del motomondiale del futuro.