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MotoGP: Dorna ha un piano per salvare il calendario

La Dorna ha salvato la MotoGP nel 2020, e intende ripetere l’impresa nel 2021. Con la pandemia che ancora si fa sentire, il promoter spagnolo non vuole rinunciare a calendario completo. La cosa è semplice: 18 gare sono previste, 18 gare si faranno! E con questo s’intende anche le gare fuori dai confini europei, dove la situazione legata alle restrizioni anti-covid è un terno al lotto. Ma Carmelo Ezpeleta e i suoi non si faranno cogliere impreparati, ed hanno escogitato un piano per mantenere il calendario il più stabile possibile. Ecco in che cosa consiste il piano di salvataggio.

Cosa vuole fare Dorna per rispettare il calendario MotoGP?

Premettendo che la situazione epidemiologica globale prevede una certa flessibilità nel prendere le decisioni, Dorna ha ben in mente come vuole agire. L’obiettivo minimo è quello di fare 14 o 15 gare, cioè tutte le tappe europee. Ma cercando di evitare il più possibile i doubleheader, in modo da recuperare tappe storiche come il Mugello e Assen, rimaste escluse lo scorso anno. Resta il nodo delle gare extraeuropee: Giappone, Thailandia, Australia e Malesia. Dorna vorrebbe farle tutte, ma bisogna vedere la situazione delle frontiere e delle vaccinazioni. Ma Ezpeleta ha una soluzione.

La nostra intenzione è di fare almeno 18 gare, con le gare europee arriveremo a 14, quindi ne restano 4: Giappone, Australia, Malesia e Thailandia“, ha detto Carmelo. “Se non è possibile correre in nessuna di essere, Argentina e Texas vogliono e il GP d’Indonesia è una delle riserve. Quindi stiamo pensando a un programma di 18 gare“. Le gare di Austin e di Termas verrebbero recuperate come riserve, con la possibile wild card dell’Indonesia. A patto che la pista di Mandalika sia finita in tempo, e soprattutto, si chiarisca la situazione dei diritti umani.


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Ezpeleta ha anche indicato una possibile deadline oltre la quale si dovrà prendere una decisione. “Quello che accadrà a ottobre non lo sapremo fino all’inizio dell’estate, verso luglio“, ha detto. “Se a un certo punto non riusciremo a fare un GO, saremo i primi a saperlo e comunicarlo. Penso che faremo tutte le gare in Europa, come lo scorso anno“. Ezpeleta mostra ottimismo, anche perché il paddock è stato vaccinato per tempo. Proprio questo aspetto sarà determinante per farsi accogliere o meno dai vari stati, specie quelli con le restrizioni più rigide. Verso una MotoGP più “normale”? Speriamo!