Lo scorso GP del Portogallo, la MotoGP ha introdotto una nuova soluzione, i Light Panels. Seguendo le orme della F1, il mondiale delle moto ha deciso di provare i pannelli luminosi, come sistema per segnalare ai piloti le situazioni delicate. Nel 2021, questi pannelli non saranno obbligatori, tuttavia la Dorna incoraggerà tutti i circuiti in calendario ad adottarli. L’anno prossimo saranno obbligatori non soltanto nel motomondiale, ma in tutti i campionati che sono sanzionati dalla federazione motociclistica internazionale (quindi li vedremo anche in Superbike). In questo articolo scopriremo tutti i segreti di questa soluzione innovativa, che si pone l’obiettivo di rendere le gare più sicure.
La MotoGP introduce le bandiere digitali
Come funzionano i Light Panels della MotoGP?
In un video pubblicato sul sito ufficiale della MotoGP, il direttore di gara Mike Webb ha spiegato i principi ispiratori dei pannelli luminosi. Le moto vanno sempre più forte, e per i piloti diventa difficile vedere le bandiere di segnalazione che sventolano i commissari. Di qui l’idea di affiancare alle indicazioni tradizionali dei segnali luminosi ad intermittenza, più facili da distinguere in condizioni “estreme”. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che le luci intermittenti sono i sistemi più visibili di segnalazione, molto più efficaci delle luci fisse o di altri sistemi.
I Light Panels consistono di una serie di tabelloni luminosi mobili da sistemare in punti strategici a bordo pista. La Race Direction decide in quali posti ubicare i pannelli, incaricando un commissario alla sua attivazione. I pannelli replicano fedelmente le forme delle varie bandiere, in modo che i piloti non debbano imparare delle nuove procedure. I segnali saranno in numero inferiore rispetto alle bandiere, per due ragioni. La prima è che il segnale luminoso è più riconoscibile di quello tradizionale. In secondo luogo, la direzione gara vuole più margini per sistemare i pannelli in posti strategici, specialmente in quelle parti dove non è possibile mettere un commissario a sventolare le bandiere.
Esperimento riuscito?
Per il momento, la MotoGP ha usato i Light Panels soltanto a Portimao, in via sperimentale. L’opinione dei piloti è ancora abbottonata, essendo che si trovano di fronte ad una novità assoluta. Da un lato, i concorrenti della classe regina apprezzano l’idea, perché riduce i casi controversi che nascono da una segnalazione non vista o riconosciuta. Ed è un bene soprattutto in qualifica, dove una bandiera gialla può fare la differenza tra un tempo ammesso e uno cancellato. Proprio a questo proposito, non sono mancati i momenti critici. A Portimao, Pecco Bagnaia si è visto cestinare la pole per una bandiera gialla non vista. Nel tratto incriminato, tra curva 5 e curva 6, la direzione di corsa non ha sistemato alcun segnale luminoso! Si è trattato di un errore grossolano, a cui si dovrà rimediare per le prossime occasioni. Comunque, l’idea è buona.
Beffa Bagnaia: è Quartararo il pole man del Portogallo