La MotoGP 2022 parte da Sepang, dopo pochi minuti fa si è conclusa la prima giornata di test. Per la prima volta da due decenni, manca all’appello Valentino Rossi, che si gode la “pensione d’oro” nell’automobilismo. Ma il parterre di piloti non lo farà rimpiangere, essendo che i big ed i rookie delle meraviglie sono tutti presenti. Diamo un’occhiata a questa prima parte di questa sessione, che terminerà domani.
MotoGP 2022: chi comanda nei test di Sepang?
L’Aprilia ha sfruttato al massimo le concessioni nello Shakedown, ed i risultati si sono visti. La coppia di Noale ha siglato un uno-due particolarmente interessante, con Aleix Espargaro già più veloce del primo crono della sessione precedente. Il catalano ha preceduto di appena un centesimo Maverick Vinales, sempre più a suo agio con la RS-GP. Le V4 venete hanno brillato anche a livello di velocità di punta: Vinales ha attraversato la speed trap a 335.4 Km/h, appena 2 Km/h in meno rispetto alla moto più veloce. Che a Sepang è stata la Honda, ottava e nona con Marc Marquez e Pol Espargaro. Il primo inseguitore dell’Aprilia è stata la Suzuki: Alex Rins ha concluso al terzo posto ad un decimo da Espargaro, Mir ha invece concluso settimo ad oltre sei decimi. Enea Bastianini ha rappresentato la Ducati con il quarto crono, a dispetto del fatto che guida una GP21. Francesco Bagnaia, favorito per il titolo 2022, non ha fatto meglio del 19esimo tempo, ma né lui né Jack Miller hanno cercato la prestazione. Il torinese si è concentrato sul long run. Il campione del mondo Fabio Quartararo ha percorso i primi giri con la Yamaha 2022, ottenendo la sesta posizione dietro a Johann Zarco. Assai più attardato Franco Morbidelli (21esimo), fisicamente non ancora al 100%. Il confronto dei rookie è vinto da Marco Bezzecchi, autore del decimo tempo. Il “Bez” è rimasto davanti al tester Yamaha Cal Crutchlow, Takaaki Nakagami ed a Raul Fernandez, 13esimo. Molto più staccati Remy Gardner e Darryn Binder, 24esimo e 25esimo rispettivamente. Il sudafricano è stato autore di una scivolata, assieme a Miguel Oliveira ed a Marc Marquez, caduto ben due volte. Nessuno dei tre ha avuto conseguenze fisiche.
Note tecniche
Come sempre, dei test sono le soluzioni tecniche ad attrarre l’attenzione, più dei tempi sul giro. La moto più osservata è la Ducati, da sempre piena di idee innovative. La Desmosedici però non è esente da difetti: lo scarico allungato di Akrapovic tende a “cuocere” la carena nella parte inferiore, con tanto di fiamme visibili. I tecnici guidati da Gigi Dall’Igna hanno modificato il design della parte incriminata, ma il problema non sembra essere risolto. La carena è un punto dove stanno lavorando in tanti: KTM, Yamaha e Suzuki hanno portato soluzioni differenti riguardo le alette, andando in varie direzioni. La casa di Hamamatsu ha portato una configurazione più bassa e sottile, per ridurre il drag, e Yamaha ha fatto lo stesso. Honda e KTM hanno comparato le soluzioni mono profilo del 2021 con altre più complesse, con flap e sotto flap che sembrano quasi da F1. L’Ala Dorata sta continuando a sviluppare la RCV ridisegnata, confrontandola con la moto 2021. La nuova versione sembra nata bene: sia Marc che Pol si sono dimostrati veloci. Aprilia, infine, è un cantiere aperto, con diverse novità sia meccaniche che aerodinamiche.
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