Tutti si aspettavano il risultato a sorpresa nella Daytona 400 della NASCAR, e alla fine c’è stato. Nell’ultima gara della Regular Season, William Byron ottiene la prima vittoria in carriera, ed il lasciapassare per i playoff. Il giovane alfiere della Hendrick Motorsports sorpassa Denny Hamlin alla ripartenza in overtime, sfruttando la spinta del compagno di team Chase Elliott.
Hamlin finisce terzo, mostrando ancora una volta la sua grande abilità sui superspeedway. Non a caso, è il vincitore di ben tre edizioni della Daytona 500. Ma nella notte della 400 miglia, la sa abilità non è sufficiente per tornare in victory lane. Poco male, visto che è già qualificato per i playoff..
Martin Truex Jr finisce la gara in quarta posizione, precedendo il sempre più sorprendente Bubba Wallace. Ryan Blaney, Alex Bowman, Brendan Gaughan, Chris Buescher e Brad Keselowski completano la top ten.
Come vuole la tradizione di Daytona, la gara è funestata dagli incidenti di gruppo, o big one, come li chiamano gli americani. Nel primo rimane coinvolto Erik Jones, che perde così l’ultima chance di accedere nella top 16. Il numero 20 ha lottato per la vittoria tutto il tempo. Escluso anche Jimmie Johnson, il quale è rimasto coinvolto nella seconda carambola. Per il californiano, al suo ultimo anno in NASCAR, non ci sarà la possibilità di competere per l’ottavo titolo in carriera.
NASCAR, la cronaca della Daytona 400
La Stage 1 è tutto sommato tranquilla. Kevin Harvick conduce il gruppo dalla pole position, e dopo la bandiera verde si scambia la posizione con Truex prima e Byron poi. William si prende la leadership al giro 8, mantenendola fino alla competition caution del giro 21. Sei tornate prima, Harvick deve andare in fondo al gruppo per liberare il radiatore da un grosso detrito che stava mandando le temperature alle stelle.
Byron è uno dei pochi a non rientrare alla bandiera gialla, e riparte al comando al giro 25.
Jones prende il comando delle operazioni al giro 30, grazie alla spinta dei compagni di team. Joey Logano, a sua volta spinto da Blaney, scavalca Jones, prendendosi la vittoria parziale. Erik sopravanza il numero 12 per prendersi la seconda posizione.
Nella pausa prima della Stage 2, tutti i leader rientrano per la sosta. Christopher Bell rimane in pista ed eredita la prima posizione. Al restart, il 95 cede la posizione a Jones.
La Stage si gioca sulle strategie, con i piloti che si dispongono su un’unica fila. Inzia il ciclo dei pit stop al giro 66, con le Chevrolet che rientrano assieme. Altri preferiscono rimanere in pista, e si mettono in coda per fare fuel saving.
A 30 giri dalla fine della frazione, Kyle Busch è in testa, ma la mantiene per sole 10 tornate prima di rifornire. Daniel Suarez passa al comando, prima di rientrare anche lui al giro 98.
La Stage si conclude con la vittoria di Logano, che precede Truex e Clint Bowyer.
La Stage 3 parte al giro 106, con Logano che perde la posizione a favore di Truex. Martin poi fa una manovra di bloccaggio, per evitare di farsi superare da Johnson. Ne approfitta Kyle Busch, che riassume il comando alla tornata numero 119.
Poco dopo ricomincia il gioco delle strategie. Le Chevy rientrano tutte assieme, poi è il turno delle Toyota. Molti dei rappresentanti del costruttore nipponico non cambiano le gomme, rifornendo soltanto. Infine, è il turno dei fordisti, al giro 132.
A 25 giri dalla fine, la prima caution “vera” della corsa. James Davison perde il controllo della vettura e picchia il muro in curva 3. L’australiano, al debutto a Daytona, è reduce da una Indianapolis 500 disgraziata, conclusasi dopo appena 6 giri per l’esplosione di una ruota.
Kyle rimane in pista mentre tutti gli altri pittano. Il campione in carica, ancora alla ricerca della prima vittoria del 2020, riparte davanti a tutti al giro 148. Ma la tranquillità dura poco.
Al giro 152, Tyle Reddick “taglia” la strada a Busch per soffiargli la prima piazza, ma prende male le misure e lo tocca. Il contatto porta Kyle ad urtare Jones, innescando il primo Big One.
La direzione gara espone la bandiera rossa, per ripulire la pista dai detriti. L’interruzione dura 11 minuti.
Si riparte al giro 156, con Hamlin, Reddick e Buescher in top 3. A due tornate dalla conclusione, Byron s’infila tra Logano e Wallace per avvicinarsi alla testa, occupata fino al quel momento da Hamlin e Reddick. le tre vetture si toccano, con Joey che va in testacoda. La Ford numero 22 rientra verso la pista, innescando il secondo Big One.
Ancora una bandiera rossa, questa volta per sei minuti. Tra i piloti coinvolti c’è anche Johnson, che così dice addio ai Playoff. La gara finirà in overtime.
La gara riparte con Hamlin davanti a Byron e Bowyer. William si fa spingere da Elliott scavalcando il numero 11 e completando la mossa che pone fine alla gara.