Gli ex giocatori di colore non si sentono tutelati a sufficienza dalla lega. La loro accusa verso la NFL è quella di razzismo sistematico, per quanto riguarda la tutela dei danni cerebrali che hanno subito durante le loro carriere. Al centro delle accuse, ci sarebbe anche l’avvocato Christopher Seeger, che in passato ha negoziato il risarcimento dei danni di circa 20.000 ex giocatori.
Chi ha accusato la NFL di razzismo sistematico?
I due ex-giocatori che stanno accusando la NFL di razzismo sistematico sono Kevin Henry e Najeh Davenport, rispettivamente ex defensive linemen ed ex running back. Entrambi sono di colore ed entrambi si sentono discriminati dal trattamento che ha riservato loro la lega. Attraverso le loro azioni, i due ex giocatori vogliono assicurare dei benefit ad altri veterani, a cui sono stati precedentemente negati dei risarcimenti. Oltre a questo, intendono presentare una petizione, firmata da 50.000 persone, per chiedere al Giudice Anita Brody di revocare l’incarico di Christopher Seeger. Al suo posto, il Giudice Brody dovrà affidare a un altro legale il compito di rappresentare gli ex giocatori.
La risposta della NFL
La NFL, attraverso il suo portavoce Brian McCarthy, ha dichiarato che le accuse mosse sono infondate. Tuttavia, McCarthy non ha mostrato nessun dato, riguardante gli ex giocatori entrati in questo sistema di razzismo sistematico. Il portavoce della lega ha comunque fatto presente, che la NFL si sta impegnando per trovare un nuovo sistema di valutazione dei danni cerebrali dei suoi ex giocatori.
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