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Perez si prende la colpa della penalità di Gedda e si avvicina al divieto di gara

Sergio Perez si è assunto la responsabilità dell’uscita di pista non sicura e della conseguente penalità inflittagli dai commissari del GP dell’Arabia Saudita, avvicinandosi così a un divieto di gara.

Partito dalla terza posizione, Perez ha avuto la meglio al via sul ferrarista Charles Leclerc, ma il monegasco ha recuperato la posizione quattro curve dopo.

Tuttavia, ha superato definitivamente Leclerc al quarto giro e ha trascorso il resto della serata a diversi secondi dal poleman e vincitore finale della gara Max Verstappen, assicurando un comodo 1-2 Red Bull.

Il messicano ha però ammesso che la sua gara non è stata così regolare come avrebbe dovuto.

“Sì, è stata un po’ più caotica [rispetto alla gara di Verstappen]”, ha detto Perez.

“Ho fatto un’ottima partenza. Purtroppo non sono riuscito a stare davanti a Charles perché lui ha mantenuto la posizione e ovviamente gli ho lasciato spazio alla curva 2 e poi alla curva 4 la curva era sua”.

“Quindi è stata una bella partenza, ancora una volta buona. E da lì in poi sono riuscito a superare Charles, credo nel giro di due o tre giri. E poi la gara si è messa bene.

“Ero a meno di tre secondi da Max e credo che il degrado in quello stint medio fosse abbastanza buono.

“Purtroppo, però, la Safety Car ha compromesso la gara e quindi tutti hanno dovuto fare i pit-stop”.

La safety car ha incoraggiato la Red Bull a seguire la tendenza e a far rientrare entrambi i suoi piloti al settimo giro, scambiando la mescola media con la gomma dura e con la prospettiva di un secondo stint lungo a bassa gradazione.

Tuttavia, Perez ha saltato la pistola alla fine del suo pitstop e si è lanciato direttamente sulla traiettoria della Aston Martin di Fernando Alonso che sopraggiungeva.

I commissari non hanno avuto altra scelta che infliggere al messicano una penalità di cinque secondi. Fortunatamente, la sanzione non ha messo in pericolo il suo secondo posto in gara, dato che Leclerc era a 10 secondi dalla seconda Red Bull.

“Quando stavo uscendo, in realtà è stato un mio errore, perché mi era stato detto dalla squadra di trattenermi”, ha spiegato Perez.

“Quando ho guardato lo specchietto, non c’era nessuno. Ho visto che non avevo il rilascio corretto. Ma non ho visto nessuno”.

“A volte la squadra può essere un po’ più lenta di te in macchina. Ma questa volta è successo il contrario. Sì, è stata colpa mia,

“Ma col senno di poi, credo che la penalità sia stata corretta. Sì, è stata colpa mia”.

Perez si trova comunque sul filo del rasoio, visto che ora ha collezionato otto punti di penalità sulla sua superlicenza, ovvero solo quattro punti in meno di un divieto assoluto di disputare una gara.

Inoltre, i primi punti di penalità ricevuti non scadranno prima di settembre, il che significa che il messicano dovrà comportarsi al meglio fino ad allora.