Pareggio all’Adriatico tra Pescara e Cosenza, alla rete di Tutino risponde dopo 4 minuti Scognamiglio. Risultato equo che muove la classifica di entrambe.
Obiettivi diversi per le due squadre, il Cosenza vuole mantenere la permanenza nella serie cadetta conquistata lo scorso anno proprio a Pescara nella finale playoff. Cento tifosi calabri sugli spalti a dare manforte al team di Braglia. Il Pescara si annuncia agguerrito, reduce da sconfitte importanti, l’ultima il 4-1 rimediato dal Cittadella. Deve dimostrare di saper gestire psicologicamente il colpo, migliorare i difetti. Il ruolino di marcia evidenzia una sofferenza negli scontri diretti con le pretendenti alla promozione.
Sulla carta entrambe le squadre si presentano con la difesa a 4. Gli abruzzesi sembrano però meno incisivi in avvio di partita, lasciando al Cosenza l’iniziativa in avanti. I ritmi si mantengono bassi. Meglio il Cosenza nel primo tempo, più ordinato e sicuro. a cui è mancata però la precisione e la concretezza nelle finalizzazioni. I padroni di casa si mostrano più confusionari in fase offensiva mentre ci si aspettava una maggiore pericolosità in virtù del ruolino casalingo positivo.Si è mostrato invece timoroso evidenziando molti errori tecnici.
Prima azione di rilievo pescarese il destro di Antonucci dal limite che sfiora il palo alla destra di Perina. Il Cosenza segnerebbe anche su azione di calcio d’angolo ma il colpo di testa di Litteri che finisce in rete è viziato da un fallo dello stesso giocatore. Più evidente invece il colpo di mano in area di Gravillon che fa scattare le proteste cosentine. L’arbitro decide per continuare il gioco.
La ripresa
Il Pescara rientra in campo più concentrato e agguerrito ma subisce il gol di Tutino al 9′ st su un intervento non proprio felice del portiere Fiorillo. E’ bravo però a riprendere il bandolo della partita e reagisce ad evitare lo spauracchio di una nuova sconfitta. 4′ minuti dopo infatti, l’altro Gennaro, Scognamiglio pareggia il conto. Recupero monstre, 9 minuti totale durante i quali però il risultato non cambia. Il Pescara può accontentarsi del punto portato a casa per come si era messa la partita, ha gestito nel finale senza andare a cercare la vittoria. Aggancia il Verona.
Probabilmente per giocare traguardi importanti manca quel pizzico di agonismo e cattiveria in più. Partite come questa andrebbero chiuse con i tre punti, soprattutto in vista della doppia sfida al vertice con Lecce e Palermo. Il Cosenza sale a quota 34 e può guardare con serenità al futuro senza però dimenticare di tenere d’occhi gli avversari che in questo momento sono dietro.
PESCARA (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Scognamiglio, Gravillon, Perrotta, Memushaj, Bruno, Crecco (dal 46′ st Melegoni), Marras, Monachello (dal 29′ st Del Sole), Antonucci (dal 1′ st Bellini). Allenatore: Pillon
COSENZA (3-5-2): Perina (dal 24′ st Saracco); Bittante (dal 43′ st Izco), Demarku, D’Orazio, Legittimo, Sciaudone, Mungo, Bruccini, Hristov, Tutino, Litteri (dal 21′ st Maniero). .Allenatore: Braglia
Reti: al 9′ st Tutino, al 13′ st Scognamiglio