Dall’altare alla polvere in un solo giro. Questa frase racchiude l’avventura di Corey LaJoie alla Quaker State 400, seconda gara della NASCAR 2022 all’Atlanta Motor Speedway. In Georgia l’alfiere dello Spire Motorsports è in lizza per la vittoria, ma un errore all’ultimo giro compromette l’occasione di una vita. Ne approfitta Chase Elliott, che coglie il terzo successo stagionale davanti al pubblico di casa. Seconda piazza per Ross Chastain, con Austin Cindric, Erik Jones, Ryan Blaney, Daniel Suarez, Justin Haley, Aric Almirola, Cole Custer ed Harrison Burton a completare la top ten. Al termine di uno show “stile Daytona” come abbiamo visto lo scorso marzo, i cambi di leader sono 27, le caution 13. Lo spettacolo non manca in questa Atlanta riasfaltata e riconfigurata.
NASCAR 2022, Atlanta: wild wild Byron
Quaker State 400: cosa succede ad Atlanta?
La pioggia incombe come una minaccia sulla gara, tanto che la direzione gara anticipa lo start di mezz’ora. Tuttavia la pioggia non arriverà mai, tanto che verrà completata la distanza totale di gara (400 miglia). La prima Stage procede abbastanza tranquilla, se non per il consueto spettacolo di giochi di scie, tattiche esasperate e sorpassi. La spunta Elliott, il quale si porta a casa anche la Stage 2. La seconda frazione è più movimentata della prima, forse anche per il radar che parlava di una perturbazione in avvicinamento. Sono ben cinque le neutralizzazioni in questa fase, tra le quali anche un “Big One”. A scatenarlo è Ross Chastain, il quale innesca la carambola con una manovra aggressiva: sono almeno nove le vetture coinvolte. Alcune di queste sono di piloti di punta, come Kyle Busch e Joey Logano. La Stage stessa si conclude in fase di bandiera gialla, causa l’errore di Alex Bowman.
L’occasione di una vita
La Stage 3 è quella dell’all-in, ossia il momento di giocare il tutto e per tutto. Il secondo Big One è del giro 171, e coinvolge piloti del calibro di Kyle Larson, Tyler Reddick e Brad Keselowski, autore fin qui della sua migliore gara di questa disgraziata stagione. Il Big One annulla l’effetto delle strategie, in quanto tutti i piloti approfittano per sostare e rimanere all’interno della fuel window (che in questa pista è di circa 70 giri). Alla tornata numero 237, Chastain ne combina un’altra, mandando in testacoda il suo grande “amico” Denny Hamlin. Probabilmente, il gesto del pilota di Alva è involontario, ma rischia di alimentare una tensione già forte con il veterano del Joe Gibbs Racing. L’ultimo episodio avviene a sei giri dalla conclusione, quando al restart Hamlin si scontra con Logano. Il finale è uno shootout di tre tornate appena, con protagonista un LaJoie aggressivo al massimo. Il figlio d’arte si mette subito al comando e placca ogni manovra offensiva da parte di Elliott. Ma all’ultimo giro è un filo largo, perde il controllo e va a muro, coinvolgendo anche Kurt Busch. La gara si conclude in forma neutralizzata: una specie di passerella per Elliott, accolto dagli applausi degli spettatori georgiani. LaJoie, invece, rimugina per la grande occasione persa: sarà per un’altra volta, Corey.