Parlare di Petronas è un capitolo decisamente doloroso per Razlan Razali. Il CEO del circuito di Sepang disponeva di un team satellite tra i più ricchi del paddock della MotoGP, grazie al supporto della compagnia petrolifera malese. Ma poi, l’azienda annuncia di voler lasciare, mettendo in seria difficoltà Razali. Il manager è così costretto a ristrutturare completamente la propria struttura, tra mille sacrifici. Il team RNF continua a ricevere supporto da Yamaha, ma la base è del tutto nuova. Per la prima volta dopo mesi tumultuosi, Razali racconta i retroscena di questa separazione.
Petronas lascia la MotoGP: SRT nei guai
Cosa è successo tra Razali e Petronas?
Alla vigilia del GP di Stiria, ad agosto, Petronas annuncia il ritiro dal motomondiale. la scuderia SRT perde di colpo il principale finanziatore per la squadra di MotoGP, Moto2 e Moto3. Per salvare la “baracca” della classe regina, Razali chiude i team delle classi minori. In un intervista a Speedweek, Razlan rivela la ragione del ritiro del colosso petrolifero ex di stato: “è stata una vera sorpresa“, ha esordito. “Abbiamo già discusso di un’estensione del contratto alla fine del 2020. Il nostro primo accordo era di tre anni e scade dopo questa stagione 2021. Abbiamo negoziato un nuovo contratto. Ho ricevuto un’offerta lo scorso giugno. Ovviamente volevano darci meno soldi. Ho risposto: “Non possiamo farlo per meno soldi”. Ho chiesto un leggero aumento del budget a giugno. Avevamo concordato una scadenza per un accordo entro la fine di luglio. Era la settimana prima del mio volo per il GP della Stiria. Alla fine, mercoledì ho ricevuto un appuntamento dal responsabile del reparto marketing, che era la mia data di partenza per l’Austria. Contavo su due possibilità: o dicevano: «Non c’è altra offerta. Questo è quello che paghiamo”. Oppure avrebbero continuato i negoziati. Invece, hanno scelto di ritirarsi. Non ci hai dato l’opportunità di discutere di nuovo“. Per farla breve, Petronas voleva ridurre il budget per il team ma Razali ha chiesto invece di aumentarlo. Non si è trovato l’accordo ed il board dell’azienda ha deciso di staccare la spina. In seguito, la proprietà del circuito di Sepang ha optato per chiudere l’attività, spingendo Razlan a mettere mano al portafogli, rilevandola integralmente. Ma c’è dell’altro.
Una donna mal sopportata
Nell’intervista, Razali ha difatti raccontato di una persona che, a sua detta, ha contribuito a far saltare il rinnovo. Datin Anita Azrina Abdul Aziz è il capo delle comunicazioni strategiche di Petronas: entrata nell’azienda nel 2008, l’aveva lasciata nel 2017 salvo poi rientrarvi subito dopo. Razali ed il board di Sepang hanno sempre avuto un cattivo rapporto con lei, soprattutto per quanto riguarda le scelte strategiche: “ogni volta che ho dato un suggerimento, sono stato spazzato via“, ha raccontato Razali. Quando Datin ha lasciato l’azienda, le cose sono migliorate: le due donne che l’hanno sostituita hanno collaborato strettamente con Razlan, cosa che ha permesso di costituire il team SRT che abbiamo conosciuto. Ma la favola è durata poco, perché nel 2018 Datin è tornata. Eloquente il commento di Razali: “le due donne che sono venute nel 2018 hanno lasciato“, ha detto, “e la stessa signora con cui litigavo è tornata“. A proposito di cattivi rapporti, Razali ha anche litigato con Johan Stigefelt, suo socio storico in SRT. L’ex pilota svedese non farà parte dell’avventura RNF, annunciata la scorsa settimana. Il 2022 per il manager malese comincia già in salita. Andrea Dovizioso sarà il pilota di punta di questa aspirante araba fenice, assieme al rookie Darryn Binder, di provenienza Moto3.
Team RNF e Yamaha: collaborazione nel 2022