Che partita sarà quella di questa sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia? Al di là delle considerazioni dei due allenatori abbiamo una certezza. Qualunque sarà la squadra vincitrice entrerà nella storia del proprio club per aver alzato il primo trofeo. Sia il Milan che la Roma, da quando sono entrate a far parte del calcio femminile non hanno mai vinto. Nè campionato, nè Coppa Italia, nè Supercoppa, nè altro. Sarà quindi una partita che verrà giocata con una motivazione in più.
In conferenza stampa, ieri, Betty Bavagnoli si è detta certa che giocare la finale di Supercoppa ed essere arrivati molto vicino ad un traguardo importante, ha consentito alla squadra di raggiungere una certa maturità. Pur senza vittoria, hanno dimostrato di poter competere ad armi pari con squadre di fortissimo livello come la Juventus. Probabilmente è stata quella la partita della svolta. Alla domanda sul significato di riportare un trofeo a Roma dopo 13 anni e farlo con il team femminile, Bavagnoli ha risposto:
“Comporterebbe gioia, onore, una grandissima soddisfazione. Se poi pensiamo che anche la nostra Primavera si sta giocando le finali Scudetto, dobbiamo fare una considerazione sul lavoro portato avanti in questi mesi. Un lavoro buono. Vorrebbe dire tantissimo. Certo, portare a Roma un trofeo come la Coppa Italia sarebbe qualcosa di unico per noi e per i nostri tifosi“
Parla di passione, cuore, determinazione e coraggio, Betty Bavagnoli, come gli ingredienti principali per ottenere una buona prestazione, con la consapevolezza che siano qualità insite in ognuna delle calciatrici che sta allenando alla Roma. L’unica squadra che è riuscita a battere la Juventus dei record, delle 22 partite vinte su 22 giocate in serie A. Una Juventus che ha battuto il Milan 4-0. Secondo la proprietà transitiva quindi la Roma potrebbe essere la favorita. La pensa diversamente la Coach giallorossa, perchè se è vero che la sua squadra ha battuto la Juve è anche vero che non è riuscita mai a fare la stessa cosa con il Milan di Ganz. E poi, una finale è una partita secca, tutta un’altra storia da giocare.
“Il Milan è una squadra molto forte – ha poi affermato la Bavagnoli – e lo ha dimostrato per tutta la stagione. Non a caso è arrivata seconda in campionato. È vero che finora non l’abbiamo battuta e che il divario in classifica è ampio, ma è pure vero che, sotto l’aspetto delle prestazioni, abbiamo accorciato il gap. Serviranno mentalità, coraggio, fame”.
Coppa Italia femminile: siete tutti pronti?
La vittoria della Coppa Italia sarebbe il sigillo ad un percorso che Betty Bavagnoli chiuderà questa sera sulla panchina della Roma ma che continuerà da domani come dirigente.
Parole simili le ha pronunciate anche Maurizio Ganz nella sua di conferenza. Anche lui ha parlato della finale come di una partita particolare che può giocarsi tanto in 90′ quanto in 120′ o addirittura risolversi ai rigori. Nulla di simile alle gare di campionato. Cuore, testa e gambe saranno protagonisti, ma più di loro lo saranno i dettagli.
Per Ganz, Milan e Roma sono due squadre che si trovano ad un punto avanzato del loro percorso di crescita, si affronteranno a viso aperto e probabilmente non è nemmeno facile esprimersi su un possibile pronostico. Anzi più volte Ganz ha parlato di partite che possono finire ai rigori e chi ascolta può sentirsi autorizzato a credere che in fondo abbia i suoi timore e non sia proprio certo di essere favorito. E’ però consapevole che servirà una squadra d’attacco e per questo ha annunciato che in avanti giocheranno sia Dowie che Valentina Giacinti. Parla delle “sue guerriere”, Maurizio Ganz, consapevoli di avere davanti una grande opportunità. Il Milan non ha iniziato il campionato da favorito, si parlava solo di Roma e Fiorentina come possibili antagoniste della Juventus ed invece le rossonere sono cresciute tanto da guadagnarsi il secondo posto che le porta in Champions League per la prima volta.
Proprio parlando di Champions, Ganz a tenuto a ringraziare pubblicamente sia la Bavagnoli che Rita Guarino per avergli mandato messaggi di congratulazioni dopo l’accesso alla Champions. Un gesto da lui molto apprezzato in un calcio in cui i rapporti non rendono queste forme di rispetto e stima scontate.
Insomma complimenti a vicenda e rispetto tra i due coach. Stesso rispetto che avranno in campo le squadre pur affrontandosi con il coltello tra i denti. Chi vince farà qualcosa di storico e nessuno vuole perdersi questa occasione.