Ricomincia il mondiale SBK 2022, con le prove libere del primo round della stagione al Motorland Aragon. In una giornata tiepidina (nel pomeriggio la temperatura ha sfiorato i 20 gradi) le derivate di serie hanno inaugurato la nuova annata, partendo però dai soliti noti. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è successo nelle FP1 e nelle FP2.
Superbike, ricomincia la stagione: preview del 2022
SBK 2022, Aragon: cosa è accaduto nelle prove libere?
Il mattino aragonese ci ha restituito un Jonathan Rea favorito per le vittorie finali. Il sei volte iridato, che ha dovuto cedere il numero 1 per quest’anno, si è presentato in pista come il più veloce delle FP1. La nuova Kawasaki Ninja ha recuperato velocità in rettilineo, grazie ad un cambio modificato con rapporti migliori. 1’49″301 è stato il tempo con cui Johnny ha chiuso la sessione, distanziando di tre decimi e mezzo e più il campione in carica Toprak Razgatlioglu. La Yamaha ed il turco non sono nel loro ambiente ideale. Garrett Gerloff ha chiuso sesto con la Yamaha GRT, a nove decimi da Rea. Andrea Locatelli ha finito ottavo con oltre un secondo da recuperare. Davanti al texano si è piazzato, in quinta posizione, Alex Lowes. Sesto tempo per Alvaro Bautista, che è apparso un filino nascosto rispetto a quanto visto nei test. La top ten è stata chiusa da tre outsider come Iker Lecuona Philipp Oettl, ed Ilya Mykalchyk. L’ucraino ha sorpreso tutti, diventando la seconda migliore BMW in pista (la prima è stata Loris Baz, settimo). Ilya sostituisce l’infortunato Michael Van Den Mark. Lecuona, dal canto suo, ha guidato bene su una pista che conosce e con una Honda che però è rimasta la solita moto scorbutica che non da confidenza all’anteriore. Michael Ruben Rinaldi ha confermato il potenziale della Ducati, piazzandosi al terzo posto dietro ai due favoriti per il titolo. Ha un po’ deluso Axel Bassani, soltanto 15esimo. Il “Bocia” è stato battuto dall’esordiente Roberto Tamburini, alla sua prima uscita nel mondiale dopo appena un mese e mezzo di test. Diciannovesimo tempo per Luca Bernardi, debuttante sulla Ducati di Barni Racing.
La seconda sessione di prove libere
Le FP2 si sono svolte in orario di gara, cosa che ha spinto i piloti a giocare di più a carte scoperte. Ed è quello che ha fatto Bautista, leader del turno pomeridiano al termine del time attack. Il numero 19 ha montato la gomma SCX al posteriore, volando a 1’49″606. Il rider di Talavera ha battuto il sempreverde Rea per appena 24 millesimi, mentre Toprak Razgatlioglu ha concluso terzo a un decimo. Entrambi hanno usato la SCX come Alvaro, lasciando intendere che questa gomma sia la soluzione che andrà per la maggiore in ottica gare. La rinascita di Garrett Gerloff è proseguita in questo pomeriggio, quando il texano ha realizzato il quarto tempo. Il distacco è contenuto a meno di tre decimi, su una pista non troppo amata dalla Yamaha. Segno che la R1 è cresciuta, e che stiamo ritrovando il Gerloff che conosciamo. Dietro ad Alex Lowes si è piazzato un filotto di italiani, in ordine di classifica: Rinaldi, Tamburini e Locatelli. Roberto, da privatissimo, ha fatto un lavoro eccellente, siglando il settimo tempo. Ci è riuscito sfruttando il traino e la scia di un certo Jonathan Rea. Ilya Mykhalchyk ha continuato a stupire sulla BMW con il nono tempo, davanti ad un buon Loris Baz. Scott Redding ha continuato a faticare sia nelle FP1 che nelle FP2. Mai vicino alla top ten, l’inglese è apparso rassegnato e giù di morale. Xavi Vierge ha portato la Honda all’undicesimo posto, davanti ad un Axel Bassani che ha deluso un po’. Luca Bernardi ha fatto piccoli progressi ed è 19esimo, davanti ad un Gabriele Ruiu su una BMW privatissima.