Con gara 2 dell’Estoril il mondiale SBK si congeda dal 2020. Chaz Davies saluta la Ducati con grande onore, dominando quella che è la sua ultima partenza in sella alla Ducati ufficiale. Il gallese sorpassa il poleman Toprak Razgatlioglu al terzo giro per poi non doversi guardare più le spalle. Una vittoria netta e perentoria.
La giornata positiva per la Ducati è completata da Scott Redding, che strappa a Razgatlioglu il secondo posto. Il giovane turco della Yamaha, dopo aver dominato gara 1 e la Superpole Race di questa mattina, sembrava avviato ad un nuovo dominio. E invece, si è ritrovato a lottare con le due Rosse ufficiali e con un Jonathan Rea libero da pensieri, dopo che ieri ha messo le mani sul sesto titolo mondiale in carriera.
E proprio per la troppa spensieratezza abbiamo visto un Rea piuttosto incline all’errore. Dopo un gran duello con Redding e Michael Van Den Mark al primo giro, Johnny salta in terza posizione acciuffando Razgatlioglu in un lampo. Segue un gran duello con il numero 54, che si conclude con la scivolata dell’asso Kawasaki. Alla fine si rialza, e conclude la gara in 14esima posizione.
Van Den Mark chiude la sua ultima gara con Yamaha in quarta posizione, precedendo la Honda ufficiale di Alvaro Bautista. Uno spettacolare duello per la sesta posizione vede prevalere Michael Ruben Rinaldi, abile nel tenere dietro un arrembante Xavi Fores. Lo spagnolo del Team Puccetti finisce ottavo, dietro anche Leon Haslam. Federico Caricasulo e Tom Sykes completano la top ten.
Detto di Rinaldi e di Caricasulo, andiamo a completare il quadro degli italiani con Matteo Ferrari. Il romagnolo è autore di una gara regolare e senza sbavature, ricompensata con una 15esima posizione. E’ il primo punto iridato per l’ex campione MotoE, che regala un minimo di gioia al Barni Racing, alle prese con un 2020 abbastanza difficile.
Chi ha vinto il mondiale costruttori SBK dopo la gara 2 dell’Estoril?
All’Estoril, in gara 2, è rimasto aperto il mondiale costruttori. Alla vigilia del weekend la Kawasaki comandava con sole 26 lunghezze sulla Ducati, facendo presagire una grande battaglia. E in effetti c’è stata.
Nella seconda manche, alla caduta di Rea, seguita da quella del compagno di team Alex Lowes a cinque giri dalla fine, fa da contrappeso la doppietta della squadra ufficiale Aruba, con Davies davanti a Redding. A complicare le cose per la casa di Akashi c’è il duello tra gli indipendenti Rinaldi e Fores, con il futuro ufficiale Ducati a prevalere sul satellite Kawasaki. Ma alla fine è sempre Rea a salvare la situazione: chiudendo in 14esima posizione, il sei volte campione regala alla casa di Akashi il titolo riservato ai produttori, la quale batte di appena un punto la casa di Borgo Panigale.
Arrivederci al 2021.