La Scuderia Ferrari ha tolto dalle carrozzerie delle F1-75 il logo Kaspersky, in quanto si tratta di una società russa e quindi compromessa con la grave situazione in Ucraina. Il Cavallino ha inoltre deciso di mettere in stand by la sponsorizzazione dell’azienda informatica moscovita, in attesa di avere idee più chiare sul da farsi. Considerata la contingenza, si tratta di un atto dovuto. Nei test in Bahrain Charles Leclerc e Carlos Sainz non mostrano i loghi, e probabilmente non lo faranno nemmeno nelle prime gare della stagione.
Scuderia Ferrari: perché spariscono i loghi Kaspersky?
Interpellato da Formulapassion, un rappresentante della Scuderia ha spiegato le ragioni di tale scelta: “Il logo Kaspersky non è più sulla nostra monoposto né sui caschi dei piloti né sulle nostre piattaforme online poiché la partnership con Kaspersky è momentaneamente sospesa, per decisione congiunta“, ha detto il portavoce. “Ferrari crede che il mondo dello sport debba lanciare un messaggio chiaro a sostegno del popolo ucraino. Ferrari e Kaspersky hanno concordato di rimuovere i loghi e sostituirli con #essereFerrari che esprime il messaggio del nostro desiderio per un futuro di non violenza e dialogo“. Quindi, le due parti hanno deciso di comune accordo di separarsi per un po’. Se questo sia il preludio per un addio, non lo sappiamo. Kaspersky non è solo uno sponsor per Ferrari, ma anche un partner tecnico: è fornitore dei software antivirus che proteggono i PC del Cavallino. Questo genere di aziende sono sotto osservazione, perché potrebbero essere fonte di spionaggio e propaganda. Come vi avevamo già raccontato, il Parlamento italiano ha presentato una mozione per indagare sull’uso dei programmi di questa azienda sui computer “istituzionali”. Ferrari, per motivi di sicurezza o di opportunità politica, potrebbe fare altrettanto, ma ciò richiede tempo. Quindi, la scelta della sospensione dell’accordo altri non è che un modo per prendere tempo. Intanto, Ferrari ha già mosso la macchina della solidarietà. Il Cavallino ha donato un milione di euro alla Regione Emilia Romagna, da destinare all’accoglienza dei profughi ucraini. Altri aiuti sono stati consegnati all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine, per accogliere altri rifugiati a pochi passi dalla fabbrica. Infine, dall’8 marzo ha fermato la produzione in Russia.
Kaspersky: via i loghi sulle Ferrari