“L’Associazione Italiana Calciatori, durante il Consiglio Direttivo, ha analizzato le delibere assunte dal Consiglio Federale di ieri. I Consiglieri hanno condiviso il grande stupore ed imbarazzo per le decisioni in tema di Linee Guida per le Licenze Nazionali 2020/2021, ha dichiarato l’associazione guidata da Damiano Tommasi.
“È forte la delusione nell’apprendere che i club di tutte le serie professionistiche potrebbero iscriversi al campionato 20/21 a fronte del pagamento di un solo mese di stipendio del periodo marzo-giugno 2020.
Siamo di fronte ad una vera e propria stortura se pensiamo che nel periodo di marzo si sono disputate gare in tutti e tre i campionati professionistici, mentre nel periodo di lockdown tutti gli atleti, la maggior parte senza potersi allontanare dalla sede di lavoro, hanno continuato a svolgere le quotidiane sedute di allenamento da casa e su indicazione del Club.
Qualora le Linee Guida venissero trasposte definitivamente nel Manuale sulle Licenze Nazionali- continua la nota – le società potrebbero pagare la sola mensilità di maggio alla fine del mese di agosto ed ottenere l’iscrizione al prossimo campionato.”
Con queste parole Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, ha mostrato il suo disappunto sui provvedimenti della FIGC in merito alla prossima iscrizione ai campionati.
“C’è una situazione eccezionale, per il coronavirus, e si pensa di risolverla con le solite logiche. Provo a scaricare sull’altro il problema, se possibile anche a fregarlo. E’ questo che mi preoccupa, e direi non solo nel calcio”, afferma Tommasi all’Ansa.
La delibera della federazione
La federazione guidata da Gravina ha confermato la ripartenza dei campionati di A, B e C, con la fine prefissata per il prossimo 20 agosto. Il vero problema reale riguarda i dilettanti e il calcio femminile. Sono infatti ancora tanti gli interrogativi che circondano il calcio dilettantistico soprattutto in materia economica e medica.
In particolare, Enrico Castellacci, capo dell’associazione dei medici sportivi, ha affermato che con questo protocollo deliberato dalla FIGC la ripresa è un’ipotesi irricevibile.
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