Il GP di Monaco fa il suo ritorno in Formula 1, e con essa torneranno gli spettatori. Il governo del Principato ha annunciato che l’evento del 23 maggio accoglierà un massimo di 7500 persone, corrispondente al 40% della capienza complessiva dell’impianto temporaneo. Anche le sessioni di libere e di qualifiche saranno aperte, e per il venerdì si prevede l’ingresso di 3 mila persone. “È importante che si tenga con una partecipazione pubblica limitata e nel rispetto della massima sicurezza sanitaria“, ha precisato Pierre Dartout, Ministro di Stato del Principato. Per far ciò, gli organizzatori hanno messo in piedi un protocollo di sicurezza ben preciso, che vi illustriamo qui nel dettaglio.
GP Monaco: come si preparano per accogliere gli spettatori?
Per il ritorno del pubblico, le autorità di Montecarlo hanno stabilito delle procedure ben definite. Per prima cosa, non ci saranno restrizioni sulla provenienza, com’è invece avvenuto per il GP “storico” e come ci saranno per l’ePrix di Formula E. Nelle giornate del 20 maggio (prove libere), 22 maggio (qualifiche) e 23 maggio (gara), le tribune saranno riempite al 40%, con un massimo di 7500 persone. Non sarà consentito l’accesso alle zone interne del tracciato tranne venerdì 21, quando tali aree avranno un accesso limitato a 3 mila persone.
Per poter entrare in pista, ciascuno spettatore dovrà aver eseguito un test PCR molecolare (il cosiddetto “tampone”) 72 ore prima dell’ingresso. Questo vale sia per gli “esterni” sia per i residenti che siano coniugi dei dipendenti, o che abitano nei distretti delle Alpi Marittime e del Varo. Per chi viene direttamente da Montecarlo, così come gli addetti ai lavori, l’accesso è libero anche senza tampone. Il GP di Monaco sarà il terzo GP stagionale ad aprire le tribune agli spettatori. Il primo è stato il GP del Bahrain, il quale ha acconsentito l’ingresso a 4500 persone tra vaccinate e guarite. Il secondo sarà il GP di Spagna del Montmelo, il quale acconsentirà alla presenza di massimo mille persone. Le gare di Imola e Portimao si sono invece disputate a porte chiuse, con la speranza che sia l’ultima volta.
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