Dopo tante speculazioni, arriva l’ufficialità: la F1 approda in Arabia Saudita. Il paese mediorientale ospiterà il circus il prossimo novembre, su di un tracciato cittadino ricavato dalle strade di Jeddah. La gara farà parte del calendario 2021, ancora in fase di approvazione da parte della FIA World Motorsport Council. La bozza prevede ben 23 Gran Premi.
La F1 sbarca in Arabia Saudita: come e perché?
Tutto comincia dalle numerose voci e notizie ufficiose sul calendario 2021. Come dicevamo sopra, il Consiglio mondiale della FIA dovrà valutare nelle prossime settimane un elenco di ben 23 appuntamenti, per un campionato che partirà a marzo per finire quasi a dicembre. Molti i paesi confermati, ma non tutti.
Le ultime notizie danno infatti il Brasile in bilico. L’attuale circuito di Interlagos non ha trovato un accordo per rinnovare il contratto, e presentano una pista posta all’indice dall’ambiente per le infrastrutture troppo datate. Il progetto del nuovo tracciato di Rio, fortemente sponsorizzato dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro, non sta andando avanti, per ragioni economiche.
Via libera, dunque, al primo GP di F1 in Arabia Saudita. A onor del vero, la nazione aveva già la certezza di entrare nel circus, grazie ad accordi formali precedenti. Il progetto originale, però, prevedeva l’ingresso non prima del 2023, con una location diversa (Qiddyah, un tracciato permanente appositamente costruito). Lo svolgersi degli eventi permetterà un anticipo di ben due anni. Il Gp dell’Arabia Saudita si disputerà in notturna, per ovvie ragioni climatiche.
Con l’appuntamento di Jeddah, l’Arabia Saudita fa il pieno con i motori: prima la Formula E, poi la Dakar, e adesso la Formula 1!
Non tutti sono d’accordo
Siamo pronti ad accogliere il primo Gp di F1 in Arabia Saudita? Molti appassionati probabilmente si, ma non tutti sono lieti della notizia.
Su questa vicenda, infatti, alcune voci di dissenso si sono levate in coro. Il paese non brilla certo per diritti umani, e c’è la mai risolta questione dei diritti delle donne: è uno dei pochi paesi al mondo – forse l’unico – dove la legge vieta alle ragazze di guidare!
Non sono mancate le prese di posizione, come quella di Amnesty International, la quale ha accusato il governo saudita di usare lo sport come “arma di distrazione di massa”, per nascondere la propria politica illiberale.
Ulteriori dettagli su questa vicenda li potete trovare nel link qui sotto.